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Serradifalco, pericoli in due discariche: percolato nei campi e terreno franoso

SERRADIFALCO. Vecchie emergenze in due discariche dismesse di contrada Martino. In quella condotta dall'Ato ambiente Cl1, un allevatore denuncia il versamento del percolato nei campi e in un fiume. Nell'altra, gestita dal Comune, il responsabile delle politiche ambientali del Tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalità della provincia di Caltanissetta segnala l'avanzare di una frana. L'assessore comunale all'Ambiente ha già interessato, per la prima, la società d'ambito, e, per la seconda, l'ufficio tecnico comunale.
Secondo Giovanni Butticè, sarebbe «da molto tempo, ancor prima delle piogge dei giorni scorsi, che dalla discarica è tornato a scorrere così tanto percolato, da fuoriuscire dal pozzetto limitrofo alla strada provinciale, per finire prima nei campi a valle, dove si formano estese pozzanghere di acque nere, e poi nel fiume Gallo d'oro e da qui, chissà, forse anche nel fiume Salso». Tanto che l'allevatore di bestiame, «per precauzione», eviterebbe di pascolare gli animali in quei campi. Secondo Totò Alaimo, inoltre, «nonostante siano passati sei mesi circa», a oggi non avrebbe avuto nessun riscontro la sua formale segnalazione dell'ottobre dell'anno passato «della frana nell'ex discarica comunale di contrada Martino». Per il responsabile delle politiche ambientali del Tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalità della provincia di Caltanissetta, «la frana non interessa il terreno sottostante, bensì la massa di rifiuti su di esso scaricati».
«Il cedimento delle opere di contenimento - sempre secondo Alaimo - hanno provocato anche la lacerazione dei teli frapposti fra terreno e rifiuti, col rischio che il percolato possa infiltrarsi nel sottosuolo».
L'assessore Francesco Valenti, ieri ha avuto un incontro con un funzionario dell'Ato, responsabile della discarica. Dal quale ha avuto garantito che «la società d'ambito, eseguita la caratterizzazione del percolato, interverrà nel più breve tempo possibile». Più a lungo termine la soluzione del problema della frana. «I costi sono troppo elevati per le casse comunali», afferma Valenti. Che, appunto per questo, si recherà alla Regione per chiedere un finanziamento.  

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