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Anche per loro il microchip è diventato obbligatorio

PALERMO. Anche per alcune tartarughe terrestri è obbligatorio il microchip. Non basta più quindi il solo possesso del Cites, il documento che ne regola il commercio e la detenzione, ma adesso è necessario anche il nano-microchip se si possiede una tartaruga della specie hermanni, marginata o graeca. Dispositivo che può essere installato dal proprio veterinario. "Il nano-microchip è diventato obbligatorio - spiega Marco Di Giuseppe, veterinario del "Centro veterinario per animali esotici"- per quelle specie che sono ritenute in via d'estinzione o per le quali è prevista la massima sorveglianza. Per questi motivi è necessario il microchip". Dopo l'installazione del dispositivo, il Corpo forestale territoriale competente rilascia il documento Cites. "Nel caso di nascite - specifica il veterinario - le tartarughine vanno sempre denunciate al Corpo Forestale, da parte dello stesso allevatore o detentore, registrando anche i nuovi animaletti e microchippandoli". Motivo della legge è quello di evitare eventuali vendite, detenzioni illegali o commercio di animali in via d'estinzione, che non siano nati in cattività o non registrati presso le autorità competenti, che in Italia è il Corpo Forestale dello Stato, che cura la gestione amministrativa, la certificazione e il controllo. A. S.
 

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