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Acquaviva, strada costruita e già franata

Nonostante gli appelli, lo «Scorrimento veloce» per San Giovanni Gemini continua a sfaldarsi. E in un tratto l’asfalto è sprofondato

ACQUAVIVA. Lo avevamo scritto tempo fa, avevamo raccolto le preoccupazioni lanciate dallo studioso Dario Costanzo, ma nonostante i nostri appelli nessuno è intervenuto, tranne per delimitare l'area, e quella frana che aveva manifestato i primi segnali si è allargata, divorando porzioni intere di carreggiata. La vergogna corre per quella Scorrimento veloce, che collega il Nisseno e l'Agrigentino, per l’esattezza il territorio di Acquaviva a San Giovanni Gemini, costata più di 40 milioni di euro, che ha richiesto più di venti anni di lavoro e inaugurata soltanto l'estate scorsa. Lo smottamento, complice il maltempo, non ha mai interrotto il suo lento ed evitabile movimento. Il risultato oramai è palese: le cicatrici si sono trasformate in fenditure se non proprio in gravissime aperture che hanno devastato l'asfalto. E l'esperto mussomelese Dario Costanzo, nuovamente irato, esprime tutta la sua rabbia. "Questa strana storia continua. L'ultima pensata di chi ha la responsabilità della gestione della manutenzione del tratto di strada in questione, è stata quella di spruzzare un po' di cemento liquido! Ma io mi chiedo: ci prendono in giro? Questo tratto di strada anche se non è stato chiuso, presenta davvero elementi di pericolosità imminenti a differenza del tratto chiuso nei giorni scorsi della Cordovese- Fondo Valle, sulla quale ho compiuto personalmente un sopralluogo, e posso sostenere che non presenta una pericolosità quanto la scorrevole. Qua basta- chiarisce Costanzo- la diligenza di amministratori e tecnici per riprendere i lavori con ponderate opere di drenaggio del deflusso superficiale". Molto più gravi invece le condizioni della scorrimento veloce per San Giovanni Gemini. "Temo che non ci sia più nulla da fare, è spacciata, e qualsiasi intervento ha provvisorietà stagionale". Qualche settimana fa, avevamo raccolto l'indignazione del parroco di Acquaviva don Francesco Novara, che attraverso il profilo Facebook della sua parrocchia aveva lanciato strali contro il mondo della politica che non aveva preso provvedimenti per fermare la frana. Sono passate alcune settimane, ed anche quell'appello è diventato lettera morta. Per completezza d'informazione, il punto esatto in cui la strada sta cedendo si trova al confine tra il territorio agrigentino e quello nisseno. Un raccordo tra i vertici e i tecnici delle due Province appare a questo punto quantomeno auspicabile.

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