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Processo Mediaset, sì al legittimo impedimento per Berlusconi

Il Cavaliere è impegnato nella seduta al Senato. Processo rinviato al 23 marzo. Il procuratore Bertolè Viale: "Certificazione non chiara"

MILANO. Il Collegio della II sezione penale della Corte di Appello di Milano, presieduto da Alessandra Galli, ha riconosciuto che Berlusconi è «impedito a comparire in udienza» perchè impegnato nella seduta del Senato per le votazioni del presidente di palazzo Madama «come accertabile dal sito del Senato». Il pg Laura Bertolè Viale aveva invece spiegato che l'impedimento presentato oggi dall'ex premier non era chiaro perchè non si capiva se fosse riferibile a condizioni di salute o all'impegno parlamentare. Dunque, aveva chiesto come ipotesi anche una visita fiscale.    I giudici, invece, non hanno riconosciuto gli impedimenti presentati dagli avvocati Ghedini e Longo, anche loro impegnati in Parlamento, perchè potevano essere sostituiti da altri difensori. Il processo è stato dunque aggiornato al prossimo 23 marzo, data in cui prima di questo rinvio si sarebbe dovuta emettere la sentenza, che con ogni probabilità slitterà. Per il 23 marzo infatti i giudici prima dovranno decidere se sospendere o meno il processo dopo l'istanza di legittimo sospetto presentata dalla difesa di Berlusconi. Nel caso non venga sospesa si concluderanno le arringhe con l'intervento dei legali dei due imputati.
I giudici del processo di appello Mediaset nel rinviare il processo al prossimo 23 marzo, accogliendo il legittimo impedimento di Berlusconi, hanno spiegato che in quella data le parti discuteranno sull'istanza di legittimo sospetto presentata dalla difesa dell'ex premier. Nella prossima udienza, inoltre, come ha chiarito il collegio, si deciderà dunque se sospendere o meno il processo in attesa della decisione della Cassazione sull'ammissibilità  della richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia.

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