PALERMO. Tre aree metropolitane più varie associazioni di Comuni con un bacino di almeno 150 mila abitanti che gestiranno rifiuti, case popolari e acqua ma perderanno competenze su strade e scuole. Ecco come avverrà l’abolizione delle Province, che Crocetta ha concordato ieri con gli alleati e che provocherà l’annullamento delle elezioni già fissate per il 26 e 27 maggio. Il disegno di legge di Crocetta sostituirà tutti quelli attualmente depostitati all’Ars, anche quello dei grillini che è però molto simile.
I consorzi
Il testo che la giunta depositerà stamani prevederà - ha anticipato Crocetta - che i Comuni rientranti in territori limitrofi e in cui ci sono almeno 150 mila abitanti possano consorziarsi e prendere il posto delle vecchie Province. Dunque potranno nascere anche consorzi in numero maggiore delle attuali 9 Province. «Ma Palermo, Catania e Messina - ha precisato il presidente della Regione - saranno in ogni caso aree autonome». Il disegno di legge dei grillini prevedeva un bacino territoriale minimo di 100 mila abitanti.
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