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Ato, dipendenti in agitazione per gli stipendi

Il personale, riunito in assembla sindacale, ha rivendicato il pagamento delle mensilità di gennaio e febbraio

CALTANISSETTA. Assembla sindacale del personale, rigorosamente a porte chiuse, ieri mattina nella sede dell’Ato per rivendicare il pagamento delle mensilità di gennaio e febbraio. I lavoratori, poco meno di un centinaio, tra amministrativi ed operai ecologici in servizio nei diversi comuni che fanno parte della società di ambito, hanno chiesto al commissario liquidatore Elisa Ingala le relative spettanze maturate. La risposta del commissario che ha anche partecipato all’assemblea, non si è fatta attendere: l’Ato attualmente non ha il becco di un quattrino (dopo il pignoramento delle somme, oltre un milione di euro da parte della ditta Catanzaro costruzione titolare della discarica di Siculiana) per cui le uniche previsioni di entrate sono legate alla buona volontà dei comuni che sono stati chiamati ad intervenire in via sussidiaria con il pagamento del relativo canone. «Entro una decina di giorni – ha detto Ingala – con i quattrini derivanti dal pagamento suppletivo dei ruoli in via di riscossione valuteremo l’opportunità di saldare il mese di gennaio». Del pagamento del mese di febbraio non se ne parla. Anzi le prospettive sono nere perché non si prevedono ulteriori introiti con l’entrata in vigore del nuovo regime tributario, la Tares, che potrebbe essere gestito direttamente dai comuni che sarebbero deputati anche ad incassare il tributo (come è il caso del comune capoluogo) decidendo di gestire in proprio il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ci sarebbero anche altri comuni che avrebbero deciso di non fare parte della Srr previste dal precedente governo regionale. Per gli stipendi quindi tutto rinviato di una decina di giorni, mentre cresce il malumore dei dipendenti Ato ed anche quello dei contribuenti che trovano gli sportelli chiusi o se aperti si trovano costretti a dovere subire lunghe ed estenuanti attese. S. M.

 

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