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Casini ammette sconfitta. Fini: il peggio deve venire

Fini rischia di non entrare nemmeno in Parlamento se l'Udc non arriva al 2%. "Berlusconi ha fatto una campagna elettorale straordinaria"

ROMA. Il primo a mettere la faccia sulla  cocente sconfitta di un progetto - quello di fare della Lista  Monti l'ago della bilancia per la futura governabilità del  Paese, meglio se con un governo delle larghe intese - è Pier  Ferdinando Casini. Il leader dell'Udc si materializza nella sede  del partito a via dei Due Macelli a metà pomeriggio, quando i  dati non sono ancora definitivi, ad oltre tre ore dalle prime  dichiarazioni di Mario Monti (che Casini ammette di non aver  neppure sentito oggi), come avesse fretta di dire le cose come  stanno: «Nella vita si vince e si perde. Noi abbiamo avuto un  risultato sotto le aspettative. Onore a chi ha vinto».     Gianfranco Fini tace (nell'amara consapevolezza che, se alla  Camera l'Udc fosse sotto al 2%, se anche la coalizione centrista  superasse la soglia del 10%, Fli neppure entrerà a Montecitorio  e lui stesso resterà fuori dal Parlamento). Monti pondera le  parole che dovrà dire e Luca Cordero di Montezemolo è  scomparso dai radar. Il leader dell'Udc passa invece per primo  da sconfitto sotto l'Arco di Costantino di queste elezioni,  anche se davanti a lui non c'è un unico generale trionfante.  Casini lo capisce e ammette subito il primo dei fallimenti:  «non aver  garantito la governabilità».    
Il leader dell'Udc - che comunque entra al Senato con un  manipolo di fedelissimi - non aspetta neppure di capire se lo  scudocrociato avrà o no rappresentanza a Montecitorio. E stoppa  prima chi probabilmente gli imputerà di aver voluto a tutti i  costi liste distinte da Monti alla Camera: «Guai ai politici  che recriminano il giorno dopo, non mi piace chi spiega domani  quello che doveva essere fatto oggi. È chiaro che noi siamo  stati donatori di sangue...».     La sorte dell'Udc, che entri o non entri in Parlamento, «è  un problema personale, non degli italiani». Ciò di cui va  preso atto è piuttosto che è persa la battaglia. E non deve  essere facile per Casini fare 'chapeaù al Cavaliere, che aveva  detto di volersi ubriacare se Udc e Fli fossero state  sconfitte.«Complimenti a Berlusconi - porge l'altra guancia  Casini - bisogna riconoscere che ha fatto una campagna  elettorale memorabile. Lo abbiamo criticato e lo criticheremo,  ma come animale elettorale si conferma il numero uno». 


FINI: DATI NEGATIVI, MA PER PAESE PEGGIO DEVE VENIRE. "Per quanto ci riguarda è impossibile nascondere un risultato totalmente negativo ed è inutile recriminare. Per l'Italia temo che il peggio debba ancora venire". Lo afferma in una nota il presidente della Camera e leader di Fli, Gianfranco Fini.

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