ROMA. Borsa sulle montagne russe. L'incognita dell'esito elettorale, come era prevedibile, ha influenzato la seduta di Piazza Affari. Il Ftse Mib alla fine di una giornata in preda alla volatilità, in concomitanza con l'alternarsi di instant poll e proiezioni, ha chiuso in rialzo dello 0,73% a 16.351 punti. Nel pomeriggio l'indice ha guadagnato fino a un massimo del +4% dopo le prime indicazioni che davano il centrosinistra in maggioranza sia alla Camera che al Senato, scenario che avrebbe garantito una maggioranza stabile. Soprattutto sancivano la sconfitta di Berlusconi considerato l'elemento di maggior squilibrio del quadro politico vista la scarsa popolarità di cui gode in Europa.
Le successive proiezioni hanno invece cambiato il quadro, dando il centrodestra in maggioranza al Senato, circostanza che porterebbe a una maggiore instabilità; così il Ftse Mib ha subito innestato la retromarcia, andando anche in negativo a un minimo per poi riscattarsi al fotofinish. Anche Wall Street è andata in altalena con gli investitori intenti a valutare i dati relativi all'esito delle elezioni politiche in Italia. Ora il Dow Jones segna un -0,15% e il Nasdaq solo un +0,12%. La tornata elettorale italiana non ha influito molto sulle altre borse europee dove ha brillato soprattutto il Dax (+1,35%), seguito dall'Ibex (+0,80%), il Cac 40 (+0,41%) e il Ftse 100 (+0,36%). Con lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi tornato a salire a 280 punti (tasso del 4,38%) dopo aver toccato un minimo a 254 punti, solo Mps ha perso le staffe (-0,18% a 0,2261 euro).
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