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"La frode", torna Richard Gere: io magnate impunito

Più che il titolo, "La frode" è il
sottotitolo "Sesso potere e denaro sono il tuo miglior alibi" a
dire in estrema sintesi cosa accade in questo thriller di
Nicholas Jarecki con protagonista Richard Gere nei panni di
Robert Miller, magnate sessantenne che resta impunito grazie al
suo status. Perchè a un certo punto a questo uomo, che sembra andargli
tutto bene ma che in realtà sta cercando di vendere il suo
impero finanziario prima che scoprano le sue truffe, gli accade
davvero di tutto. Intanto ha un incidente con la sua amante
(Laetitia Casta) che muore. Lui a questo punto scappa dal luogo
dell'incidente, ma ha alla calcagna un detective coriaceo
Michael Bryer (Tim Roth) e anche la moglie (Susan Sarandon) e la
figlia ed erede (Brit Marling) alla fine non si riveleranno
affatto dalla sua parte.
«Il mondo della finanza, un po' come quello del cinema, a un
certo livello è come un club esclusivo. Una volta che sei
dentro non ne esci più, diventi un intoccabile anche se sbagli,
un po' come accade in Italia» spiega l'attore a Roma
presentando il film che sarà nelle sale italiane dal 14 marzo
distribuito da M2.
«Comunque - spiega poi Gere - questo magnate, anche se vive
New York, è, a tutti gli effetti, un personaggio del mondo, un
personaggio moderno, un maschio alfa che potrebbe vivere in
qualsiasi parte del mondo». Futuro? «Ho in mente tante cose, chissà forse anche una
regia, anche se non ho una grande spinta verso questa cosa. C'è
poi per me sempre la questione tibetana che è sempre più
incresciosa». Sopra il trailer del film in lingua originale.

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