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Palermo come Istanbul... In uno studio di architettura

Francesco Cellini, domani a Palermo, racconterà l’esperienza del concorso turco «Yenikapi Transfer Point and Archaeo-Park Area» del 2011, per il quale ha puntato sul team internazionale, sulla scelta delle competenze, sull'attenzione ai luoghi

PALERMO. Un giorno per la consegnare del progetto, uno per la presentazione al pubblico, uno per  aggiudicazione ed uno per la consegna del premio (in denaro!) per l'aggiudicazione. Solo quattro giorni in tutto!
Questi i numeri del maxi concorso internazionale di architettura bandito dal comune di Istanbul e vinto dall'architetto italiano Francesco Cellini con lo studio turco Huseyn Kaptan e con Insula architettura ed Ingegneria (in lizza su 140 architetti tra i quali Eisenman Architects con Aytaç Architects e Cafer Bozkurt Architects con Mecanoo Architects).
Francesco Cellini, domani a Palermo per una conferenza all'Ordine degli architetti  alle 16, racconterà oltre alla sua straordinaria avventura di architetto, figura autorevole del panorama nazionale, anche la stupefacente esperienza del concorso turco «Yenikapi Transfer Point and Archaeo-Park Area» del 2011, per il quale Francesco Cellini ha puntato sul team internazionale, sulla scelta delle competenze, sull'attenzione ai luoghi.
Istanbul ė città secolare, commistione di molte culture e storie. È un porto attivo. Caotica e dilagante. Come Palermo.
Il progetto ha riguardato l'innovativo hub dei trasporti pubblici, ed è stato calibrato proprio sulla vita di una metropoli che cresce ogni giorno,  ha accolto le istanze di aree in espansione che hanno bisogno di mobilità fluida e di spazi attivi.
Rapidamente.  
Il progetto di Cellini  prevede tre nuove linee della metropolitana, con il ritrovamento e la valorizzazione dell'antico Porto di Teodosio e con esso di un patrimonio archeologico di straordinaria importanza storica e culturale, tra cui ben 35 navi di epoca bizantina.
Ventotto ettari di area urbana intensamente urbanizzata estesa nel cuore di Istanbul, per cui è prevista una riqualificazione di spazi pubblici, la realizzazione di nuovi parchi e il risanamento di due quartieri. La soluzione del team di Cellini propone una rivalutazione attenta del tessuto urbano, attraverso una stretta integrazione, non solo funzionale ma soprattutto culturale, tra presente e passato.  Si chiama «City Archive» e promuove la valorizzazione dei ritrovamenti archeologici integrati nel nuovo spazio urbano.
«Tutto questo intorno ad una grande navata archeologica che – spiegano gli architetti - restituisce e rappresenta, proprio sul sito originario, la vitalità e la ricchezza plurisecolare di un porto che è stato il principale legame commerciale della città di Istanbul con tutto il mondo mediterraneo».
Tutto questo con un primo step realizzato entro un anno! Un'utopia se pensiamo che le nostre città fanno fatica persino a ripianare le buche per strada. Peggio Palermo che al ritrovamento casuale dell'ennesimo reperto archeologico va in tilt bloccando per anni i cantieri in attesa di chissà quale illuminazione scientifica, con buona pace dei cittadini.
Eppure fare bene e presto è possibile. È possibile in luoghi del Mediterraneo che hanno contraddizioni e problemi come e più di noi, persino a volte di stabilità sociale, ma che riescono ugualmente ad essere veramente contemporanee e a risorgere lasciandosi trasformare dal tempo, dalla tecnologia e dal soprattutto dal "buon senso".
Ma allora com'è possibile che qui resta sempre tutto uguale? Forse la domanda andrebbe rivolta all'architetto Cellini, che ha lavorato in molti paesi del mondo confrontandosi con la contemporaneità dei luoghi e con le mutazioni sociali. Forse lui potrà aiutarci a capire come si può trovare la strada corretta verso il cambiamento, che non è stravolgere le proprie città ma solo adeguarle a standard di vivibilità più alti con servizi che sappiano dare agli abitanti oltre ad una rinnovata bellezza del fare anche una migliore qualità della vita.


"Lectio Magistralis" dell'arch. Francesco Cellini Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Palermo ,
MERCOLEDI' 20 FEBBRAIO
ore 16.00 in piazza Principe di Camporeale 6.

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