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Casse vuote e buchi, 21 comuni sono al crac

Allarme della Corte dei Conti in Sicilia. Tra le cause l’eccesso di debiti e le imposte non riscosse. L’Anci: colpa dei tagli. La Regione: evitare l’aumento delle tasse. Sul Giornale di Sicilia in edicola la mappa dei Comuni a rischio

PALERMO. Casse vuote, incapacità di riscuotere le imposte, buchi enormi e debiti fuori bilancio che producono un deficit strutturale: sono già ventuno, in meno di un anno, i Comuni che non hanno superato l’esame della Corte dei Conti. I bilanci presentano ormai una situazione irrecuperabile con la gestione ordinaria e in due casi, Milazzo e Cefalù, le perdite sono così gravi da rendere necessaria la dichiarazione di dissesto, più o meno paragonabile al fallimento di un’azienda. Fotografia di una corsa verso il baratro degli enti locali che coinvolge rapidamente sempre più città e corrisponde a una mazzata per i cittadini, visto che il dissesto o il piano di salvataggio che può essere attivato in alternativa implicano un aumento fortissimo della pressione fiscale.
La sezione di Controllo della Corte dei Conti ha tracciato un primo bilancio dell’emergenza. Sul Giornale di Sicilia in edicola la mappa dei comuni a rischio.

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