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Acquaviva, cani avvelenati per strada: non si ferma l’azione di ignoti balordi

Dopo i randagi, stavolta a finire vittima di un boccone indigesto, è stato un cagnolino a passeggio con il padrone

ACQUAVIVA PLATANI. In principio, a finire vittime di strani episodi di intossicazione, erano dei cani randagi. Povere bestiole senza padroni e padrini, privi dell'affetto sincero di qualcuno interessato a prendersene cura. In questi casi i bocconi avvelenati hanno stroncato le vite di sfortunati animali senza per questo suscitare indignazione o far scattare l'allarme. In altri casi più fortunati, la sensibilità di qualche passante, ha permesso che i cagnolini sofferenti venissero salvati in extremis, grazie al tempestivo intervento dei veterinari della vicina Mussomeli e col favore dei carabinieri, che si sono sempre resi utili nel combattere questo fenomeno che oramai travalica i confini della cronaca spicciola. Ma l'ultimo episodio di avvelenamento riguarda stavolta un cagnolino che una famiglia già la possiede, ma che ha rischiato grosso per il solo fatto di avere ingerito un boccone avvelenato nel corso di una passeggiata mattutina con il nonno della padroncina, la diciottenne Francesca Sorce. Le condizioni di Teddy, questo il nome del cane di razza maltese, hanno fatto temere per il peggio: subito dopo la passeggiata ha accusato i sintomi di avvelenamento, dapprima con la fuoriuscita della bava dalla bocca, poi con la comparsa delle convulsioni. Ed anche in questo caso, ad intervenire per salvare la povera bestiola, sono giunti rapidamente da Mussomeli gli uomini del Servizio veterinario. La storia di Teddy si è rivelata a lieto fine, ma non può passare inosservata, perché serve comunque a sollevare sul paesino nisseno, la giusta attenzione verso fatti inquietanti che oramai stanno capitando troppo frequentemente. L'ombra del "killer dei cani" comincia perciò a proiettarsi sulle stradine interne e sulle vie che portano alla campagna acquavivese. Per gli abitanti di Acquaviva, almeno per quelli più sensibili alle tematiche animaliste, quella che si sta registrando nel piccolo paesino, è una strage di animali a quattro zampe. Da qualche tempo si aggirerebbe un vero e proprio killer dei randagi. Un cittadino, nei giorni passati, attraverso questo giornale, aveva lanciato l'allarme: "Oramai sono numerosi i poveri animali che muoiono per causa dell'uomo. Vengono avvelenati senza un motivo ben preciso, o forse perché infastidito dalla presenza dei randagi". Ma ora non è più un problema che riguarda solo le bestiole senza una famiglia. Un motivo in più per spingere gli amministratori a riflettere sulla necessità di affidare il servizio di cattura e ricovero dei randagi. La migliore arma contro il "killer dei cani".

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