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Non dimenticate lo spread

Ha parlato di un rimborso dell'Imu sulla prima casa versata nel 2012 e, ovviamente, la soppressione della tassa a partire dal 2013. Come copertura l’aumento delle imposte su tabacchi e giochi d'azzardo. Ma soprattutto un accordo con la Svizzera per tassare i capitali italiani in fuga.
Da ultimo, ieri, l'immancabile «condono tombale». Dichiarazioni certamente stimolanti dal punto di vista elettorale.
In attesa che i sondaggi diano il loro responso vorremmo, però, avanzare alcuni dubbi e qualche suggerimento. Il dubbio riguarda l’efficacia del progetto: la riforma dell’Imu, complessivamente, vale otto miliardi (metà per il rimborso 2012 e metà per il mancato gettito nel 2013). Difficile recuperarli con sigarette e slot machine. Servirebbe l’accordo fiscale con la Svizzera.
Una procedura controversa: la Gran Bretagna ha firmato, ma la Germania nicchia. I governi di Berlino e Berna sono pronti alla firma. Ma il Parlamento tedesco si oppone: non vuole fornire alibi agli evasori.
Per l’Italia il percorso con la Svizzera è tutto da costruire. Se ne parla da molti mesi e ancora di più ne serviranno per definire l’intesa. Nel frattempo è certo che i capitali saranno fuggiti. Dalle Cayman alle Bahamas, è tutto un fiorire di paradisi fiscali. E il clima è molto più mite che a Zurigo o Lugano. Del condono tombale meglio non parlare. È il miglior incentivo per l’evasione.
Dopo il dubbio c’è il suggerimento: tacere. La miglior parola è quella mai detta. Soprattutto in casi del genere, visto che ogni volta che il Cavaliere apre bocca lo spread sale. Ieri di venti punti. Ma la corsa potrebbe continuare. Vale la pena ricordare che cento punti ci costano cinque miliardi. Mai come in questo caso vale la regola che il silenzio è d’oro.
L'invito, comunque, non vale solo per il Cavaliere. Ormai è diventato un coro. Tutti i partecipanti alla campagna elettorale sono impegnati a togliere una tassa al giorno. Sperano di guadagnare qualche voto. Può darsi. Di sicuro c'è la perdita di consenso sui mercati che devono finanziarci per almeno 200 miliardi l'anno.
La politica italiana, ai loro occhi, diventa sempre più nebulosa. Di nuovo il Paese di Bengodi. Non c’è nessuno tra i candidati a Palazzo Chigi che faccia operazione di trasparenza, dicendo quali spese vuole tagliare per ogni imposta che intende abolire.

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