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La Regione: discariche sempre aperte

I gestori privati non potranno chiudere le discariche neppure in presenza di rilevanti crediti nei confronti dei Comuni, il personale degli Ato transita subito verso le nuove società pubbliche che nasceranno entro il 28 febbraio, scatta anche un’indagine sui bilanci delle società ormai in liquidazione che coinvolgerà la Guardia di finanza

PALERMO. I gestori privati non potranno chiudere le discariche neppure in presenza di rilevanti crediti nei confronti dei Comuni, il personale degli Ato transita subito verso le nuove società pubbliche che nasceranno entro il 28 febbraio, scatta anche un’indagine sui bilanci delle società ormai in liquidazione che coinvolgerà la Guardia di finanza. Eccola la direttiva dell’assessore ai Rifiuti, Nicolò Marino, che dà attuazione all’ennesima riforma varata a fine dicembre. Il capitolo più lungo delle 19 pagine scritte dal magistrato chiamato in giunta da Crocetta riguarda proprio le discariche. In prima battuta scatta l’invito ai soggetti gestori - sono 3 su 12 gli impianti privati - «a esperire ogni utile iniziativa» prima di chiudere le discariche: «Una soluzione fin troppo spesso prospettata verbalmente e con eccessiva estemporaneità». È un chiaro riferimento alla rescissione dei contratti e alla chiusura degli impianti decisa fra dicembre e oggi dalle imprese del settore aderenti a Confindustria per via di crediti da un miliardo che maturano da almeno 5 anni. Ne sono derivate emergenze nel Palermitano, Agrigentino, Ennese e Messinese.

Ma anche su questo fronte la direttiva dell’assessore fissa paletti che suonano come una precettazione anticipata. Prima di avviare proteste le imprese private - ci sono anche quelle che si occupano della raccolta - devono dare un preavviso di 30 giorni. Ma soprattutto la Regione dice chiaramente che, a causa della crisi finanziaria dei Comuni e degli stessi Ato rifiuti, «è assolutamente illogica, e si traduce in rilevanti disservizi, la pretesa dei gestori delle discariche di essere pagati a vista o a pochi giorni dal conferimento». Riguardo ai vecchi crediti, l’assessorato ai Rifiuti indica un percorso che può durare anche un anno e mezzo senza che scatti nel frattempo la serrata: «Devono essere studiati piani di rientro compatibili con la situazione di cassa di Comuni e Ato. I piani devono tenere conto che la riscossione della Tarsu è del 50/60%». Da qui il limite dei «450 giorni» che deve essere previsto nei piani di rientro. In pratica, nel chiedere di essere pagate le imprese devono tenere conto di un tasso di evasione pari mediamente al 40/50% e che vale circa 300/350 milioni all’anno. Tuttavia la direttiva precisa che la Regione procederà subito a «interventi finanziari per dare un minimo di liquidità al sistema». Inoltre l’assessorato intende limitare la possibilità che i Comuni scarichino i rifiuti in altre discariche, lontane dal territorio, perchè ciò aumenta i costi di trasporto fino a configurare danno erariale. Non c’è nella direttiva l’indicazione della tariffa unica di conferimento in discarica (oggi varia dai 60 euro a tonnellata di Siculiana ai 130 circa di Palermo e Trapani). Ma Maurizio Pirillo, capo di gabinetto dell’assessore, anticipa che «entro il 28 febbraio la fisseremo con un decreto insieme a un piano delle discariche da mettere in relazione ai 18 Ato del territorio».

I vecchi Ato (che danno lavoro insieme alle aziende di raccolta a oltre diecimila persone) marciano verso la chiusura. Entro il 15 febbraio i Comuni dovranno costituire le nuove società, le Srr, al cui vertice non potrà andare un sindaco ma un delegato indicato dal Comune. Le Srr dovranno ereditare tutto il personale amministrativo assunto dai vecchi Ato entro il 31 dicembre 2009. Il transito avverrà però «in ragione dei fabbisogni» si prevede dunque una fase di discussione con i Comuni soci delle Srr che prenderanno il posto degli Ato. Queste nuove società potranno anche dare «in comando o distacco» il personale ai Comuni, soprattutto a quelli che decidono di gestire autonomamente la fase della raccolta e del trasporto dei rifiuti verso le discariche. Il personale che oggi si occupa della raccolta per conto dell’Ato, spiega Pirillo, dovrà invece essere assorbito dalle aziende che si aggiudicheranno le nuove gare per la gestione del servizio.
Ma l’assessore vuole accendere la lente di ingrandimento sulla fase di liquidazione dei vecchi Ato e ha imposto la trasmissione entro il 28 febbraio di tutti i bilanci a partire dal 2009 (anche quelli non approvati) altrimenti scatterà l’ispezione della Guardia di finanza con cui è stato firmato apposito protocollo.

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