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Fondi Ue, Ardizzone: "La vicenda mi preoccupa"

"E' una cosa molto seria". Il presidente dell'Ars ha definito così la situazione, dopo le osservazioni dei commissari europei, critici sulla programmazione del Fesr

PALERMO. «La vicenda dei fondi Ue mi preoccupa molto, è una cosa molto seria». Così il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, conversando con i cronisti a chiusura della seduta parlamentare. Ardizzone ha aggiunto di non aver sentito ancora il governatore Rosario Crocetta. Il presidente della Regione ieri a Bruxelles ha ricevuto le osservazioni dei commissari europei, critici sulla programmazione del Fesr, ritenuta troppo squilibrata sulle infrastrutture e poco attenta a ricerca e ambiente, e sul finanziamento della formazione, spesa anticipata dalla Regione e che ora rischia di non incassare l'equivalente dall'Ue che sollecita una attenta rendicontazione.

CGIL: "E' UN'EMERGENZA GRAVISSIMA". Se la spesa europea, come si teme, dovesse subire un blocco, per la Sicilia i danni sarebbero incalcolabili". Lo dice Ferruccio Donato, reggente di Cgil Sicilia, a proposito del contenzioso con l'Ue sui tempi di approvazione del Piano di azione e coesione che la Regione ha concordato a dicembre con il ministro Barca.  "Lo stop riguarderebbe gli ammortizzatori sociali in deroga (144 milioni previsti nel Pac) - aggiunge - le zone franche urbane (147 mln), il credito d'imposta, l'edilizia scolastica e importanti infrastrutture (a esempio la Siracusa-Gela e la Ragusa-Catania). Si metterebbe inoltre a rischio lo stesso impianto del Dpef, che è costruito tenendo conto delle entrate, delle spese e della strategia di sviluppo del Pac".  Per Donato, dunque, "ci troviamo di fronte a un'emergenza gravissima, la cui soluzione deve diventare questione prioritaria per il governo Crocetta. Si tratterebbe di una tegola enorme su una regione con un'economia allo stremo, che non è in condizione di aspettare neanche un attimo che si attivino interventi, come quelli del Pac, per lo sviluppo, per il lavoro, per il sostegno all'impresa".  Per l'esponente della Cgil, "il confronto con l'Ue deve diventare serrato, perché si arrivi subito a una soluzione positiva che scongiuri il blocco. E' il caso - conclude Donato - che Crocetta la smetta di occuparsi a tempo pieno di campagna elettorale e cerchi di risolvere questo grave problema".

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