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Zamparini: "Gasperini e la squadra facciano mea culpa"

"Capisco la loro reazione, ma ho detto loro di lasciare in pace gli arbitri e di pensare agli errori commessi", ha dichiarato il presidente del Palermo, che ha comunque ribadito di non stare pensando a un cambio in panchina

PALERMO. «È come una roulette truccata, in cui esce sempre il rosso. Non è possibile aver compromesso il risultato in otto partite agli ultimi minuti. Capisco la reazione di Miccoli e del mio allenatore, ma non la perdono. Invece di fare mea culpa hanno scaricato la colpa all'arbitro. Ho detto loro di pensare agli errori e di lasciare in pace gli arbitri». Così il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, commenta il pareggio contro il Cagliari. «La delusione sta nel vedere partite come Udine, Parma o quella di ieri - spiega ai microfoni dell'emittente romana Radio Radio -, poi fare i calcoli e vedere che c'è qualcosa che non quadra. È una malattia congenita, non un caso sporadico. Non sto assolutamente pensando ad un cambio in panchina. Al mister dico solo di pensare agli errori suoi piuttosto che prendersela con l'arbitro. Non si può marcare a zona nei minuti finali sopra 1-0. Penso che stia facendo bene, poi i nuovi arrivi stanno portando esperienza. Tra 5-6 settimane vedremo una classifica diversa». Adesso il Palermo è chiamato a fare molti punti in casa, vera roccaforte degli anni passati. «Dobbiamo vincere al Barbera - ribadisce -, specialmente con squadre come Atalanta, Pescara e Genoa. I ragazzi credono nel lavoro dell'allenatore, ma manca lo spirito di battaglia. Però nelle prossime domeniche guariremo».

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