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Regione, cala la scure sulle auto blu

La spending review comincia a prendere corpo. L’obiettivo è risparmiare 400 mila euro in un anno

PALERMO. Ridotte le auto di servizio dei capi di gabinetto, gli assessori continuano ad avere un'auto blu ciascuno con autista personale, ma due di loro vi rinunciano spontaneamente. Primo passo di spending review alla Regione, dove comincia a prendere corpo l'annuncio fatto dal presidente Rosario Crocetta di ridurre le spese per il parco vetture alle dipendenze di Palazzo d'Orleans. L'obiettivo è quello di risparmiare 400 mila euro in un anno.

AUTO DI SERVIZIO

La spending review si abbatte sul parco autovetture di Palazzo d'Orleans, che conta 101 mezzi, tra auto di servizio, Ducato e Fiat Panda, utilizzate anche per il trasporto di materiali e documenti dal capoluogo agli uffici periferici. Le auto di servizio - non sono blu, ma Fiat Bravo - calano da 69 a 64. Servono per gli spostamenti di capi di gabinetto, dirigenti e per i sopralluoghi dei funzionari delle Soprintendenze. Finora il nuovo esecutivo ne ha tagliate cinque, entro fine mese conta di consegnarne altre 10 alle aziende di leasing.
C'è, dunque, un leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia annunciata dal governatore. Secondo una delibera, infatti, il presidente aveva previsto di arrivare al taglio del 20 per cento entro dicembre scorso, dalla data di insediamento del nuovo esecutivo. Il dipartimento della Funzione pubblica e del personale stima di raggiungere questo target entro gennaio, quando si toccherà quota 54 auto in tutto per arrivare alla riduzione del 20 per cento promessa. Il risparmio ipotizzato è di 400 mila euro in un anno. «Non abbiamo la bacchetta magica - spiegano dagli uffici del dipartimento -. La razionalizzazione dei costi ha bisogno di tempi tecnici per conciliare tutte le esigenze dei dipartimenti».

CAR SHARING

Comincia a decollare il car sharing, il servizio a chiamata diretta anche per i capi di gabinetto e i funzionari. Dopo i dirigenti regionali, con Crocetta entra a regime la stretta per i tredici capi di gabinetto che non hanno più una macchina a loro disposizione con autista personale ma, al bisogno, chiamano l'autoparco della Regione, ridotto dopo il taglio delle auto, per prenotare un'auto di servizio. Un percorso iniziato alla fine del 2011, quando i dirigenti regionali dovettero rinunciare al principale «status simbol» della cosiddetta casta.

AUTOBLU

Attualmente, le autoblù a carico di Palazzo d'Orleans sono una ventina e comprendono, oltre quelle degli assessori e del presidente, quelle della Corte dei conti, del Cga e del Tar. Ma se dirigenti e capi di gabinetto sono scesi dalle macchine di rappresentanza e saliti sulle utilitarie, gli assessori continuano a camminare sulle autoblù e non usano ancora il car sharing. Malgrado l’intenzione messa nera su bianco dal presidente in una delibera, dove indica di avviare «un percorso virtuoso, tendente alla graduale riduzione della spesa relativa alle autoblù», il numero di queste è ancora pressoché uguale rispetto a quello della passata legislatura. Soltanto due assessori, Linda Vancheri alle Attività produttive e Antonino Zichichi ai Beni culturali, vi hanno rinunciato spontaneamente.
Ma Giovanni Bologna, direttore generale alla Funzione pubblica, risponde che «anche se formalmente non fanno uso del servizio a chiamata, gli assessori hanno un grande senso di responsabilità e hanno ridotto al massimo l'uso dell'auto istituzionale. Non ci sono più le macchine blu davanti agli assessorati, sempre a loro disposizione, ma gli assessori si rivolgono al parco mezzi utilizzandole come se fosse car sharing».

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