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Gli animalisti lanciano l’Sos: «Le denunce sono poche»

PALERMO. Abbastanza soddisfatti gli animalisti dell’attuazione del Regolamento del Ministero dei Trasporti sul soccorso stradale di animali in stato di necessità. «Nel Decreto - scrivono in un comunicato la Lav e l’Enpa - siamo riusciti a far inserire il pieno riconoscimento del privato cittadino che porta per dovere civico un animale incidentato in un ambulatorio veterinario. Ora le Regioni e i Comuni devono rafforzare i propri compiti di intervento già previsti da altre normative». Come spiegano dalla Lida Palermo, infatti, il quadro normativo era necessario. «Non solo, adesso l’autorizzazione per il trasporto di animali feriti si può trasmettere dopo alle autorità che lo richiedono, mentre prima doveva essere immediato e l’assenza era sanzionabile. Oggi si riconosce lo stato d’urgenza anche per gli animali». afferma Salvo Barone. «Il problema - continua l’animalista - è poi nell’applicazione concreta: le denunce degli automobilisti fuggitivi sono poche, sinora noi non ne abbiamo ricevuto neanche una. E noi assistiamo almeno 2 animali investiti a settimana e sono solo quelli di cui veniamo a conoscenza. Ma il numero reale è senz’altro maggiore». Altro grosso limite: l’assenza dei canili e di strutture veterinarie pubbliche, o in convenzione, che prestino soccorso 24 ore su 24. «Se in alcuni orari i canili sono chiusi, o peggio ancora in alcuni paesini non ce ne sono, e tutte le altre cliniche veterinarie sono a pagamento, come si fa a soccorrere? In pochi metterebbero mano al portafoglio per un randagio o un cane non proprio».


A. S.

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