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Regione, riforma sul commercio: si va verso la liberalizzazione del mercato

E' questa l’indicazione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri. Tanti i temi, dalle domeniche all'inizio dei saldi. E poi un altro punto molto discusso ultimamente, ovvero quelle delle vendite promozionali, regolate da precisi paletti e vietate nel periodo antecedente gli sconti

PALERMO. Liberalizzare il mercato: è l’indicazione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, che annuncia l’imminente avvio dei lavori per la riforma della legge sul commercio. Una linea politica che dovrà tradursi in provvedimenti concreti: l’esponente del governo Crocetta assicura che entro gennaio saranno affrontate le nuove regole del settore.  Tanti i temi caldi: gli orari di apertura, le domeniche, la data d’inizio dei saldi o i vincoli per i centri commerciali. Il primo punto, però, riguarda le vendite promozionali, regolate da precisi paletti e vietate nel periodo antecedente i saldi. Ma un decreto dell’assessore ha dato la possibilità a tutti i negozi, lo scorso dicembre, di lanciare offerte e proporre particolari sconti su alcuni capi prima dei saldi, senza bisogno di comunicare nulla al Comune di riferimento, così come previsto dalla legge. Una mossa invocata a gran voce dalle associazioni di categoria, Confcommercio in testa, e adottata dopo un dibattito nella trasmissione radiofonica di Ditelo a Rgs. Adesso, la Vancheri spiega che potrebbe ripetere l’esperienza inserendola nella nuova legge: «È stata un’iniziativa sentita e voluta da molte associazioni di categoria - dice l’assessore - per questo non sarà più proposta solo nei periodi di dicembre o giugno, ma sarà incentivata anche in altri periodi dell’anno agevolando l’operato dei negozianti».  Altro tema d’attualità riguarda le aperture domenicali, che, spiega la Vancheri, saranno al centro del confronto con le associazioni di categoria e i sindacati sempre nell’ottica della liberalizzazione. Ad oggi, per consentire di aprire pure la domenica, la Regione ha concesso lo status di città d’arte a tantissimi Comuni, giustificando così la deroga con esigenze culturali. Nella riforma del Commercio potrebbe arrivare un provvedimento di liberalizzazione delle aperture senza la necessità di ricorrere a continue proroghe.  «Bisogna avere delle norme che stiano in linea con lo scenario commerciale che stiamo vivendo - dice Vancheri - la crisi ha colpito tutti. Anche il consumatore è cambiato, ha altre necessità. E quindi bisogna modificare e rendere più attuale la legge. Cercheremo di rendere più competitivo il mercato. L’intento principale è quello di liberalizzare».  Insomma, secondo l’esponente del governo Crocetta, «non bisogna avere più delle leggi che blocchino il commerciante. Anzi, è necessario andare incontro alle piccole imprese». Ma quali sono le richieste delle associazioni di categoria? Patrizia Di Dio, vicepresidente di Confcommercio Palermo, prova a sintetizzarne alcune: «Bisogna dare indicazioni sulle aperture domenicali, perchè non si può utilizzare sempre lo stratagemma delle città d’arte e concedere continue proroghe. Senza l’ultimo decreto, domani i negozi sarebbero rimasti chiusi in tutta l’Isola. Poi c’è la data unica dei saldi, che dovrebbero iniziare il 5, vigilia di un festivo, in tutta Italia, mentre ad esempio il 2 gennaio, che quest’anno era un feriale, non ha contribuito a ravvivare gli acquisti». Di Dio spiega quindi che «è urgente una riforma del commercio, che in Sicilia risale al 1996. La Regione ha opposto resistenza agli ultimi provvedimenti nazionali in tema di liberalizzazioni, ha perso pure il ricorso alla Consulta e adesso il settore del commercio attende risposte in tema di orari, festività, aperture domenicali e rilascio di licenze».  L’assessore intanto annuncia provvedimenti anche nell’artigianato. «Utilizzeremo le risorse europee per sponsorizzare i prodotti siciliani nel resto d’Italia - dice - assieme all’assessore delle Risorse agricole, Dario Cartabellotta, stiamo lavorando su delle iniziative di promozione dei prodotti alimentari». L’esponente del governo Crocetta lavora pure a investimenti nei centri storici: «Bisogna lavorare sull’aspetto urbanistico - dice - agevolare il piacere della passeggiata tra le vie antiche. Non basta chiudere le strade al pubblico.  Finanzieremo eventi culturali e progetti per realizzare itinerari enogastronomici».

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