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Maran: «Ripartiamo battendo il Torino»

Il tecnico del Catania alla vigilia dell’impegno interno con i granata: «Il mercato non ci deve distrarre». Non convocati gli infortunati Alvarez, Biagianti e Morimoto mentre torna Bergessio: il centravanti è in ballottaggio con Castro

CATANIA. Un primato da battere, un tabù da cancellare. Il 2013 del Catania si apre con un duplice obiettivo, raggiungibile a patto di superare il Torino nell'anticipo di domani pomeriggio al Massimino. Centrando il risultato pieno, i rossazzurri migliorerebbero il record di punti ottenuti in A al giro di boa (26, stagione 2006-2007) e cancellerebbero la tradizione negativa che li vuole mai vittoriosi nell'ultima giornata del girone di andata nella massima serie. «Vogliamo ripartire di slancio - spiega Rolando Maran - e per farlo servono rabbia e consapevolezza dei propri mezzi. Dopo la sosta, bisogna ritrovare subito l'atteggiamento mentale giusto per rituffarsi nella mischia. Non dobbiamo farci distrarre né dalle voci di mercato né dall'impegno di martedì prossimo nei quarti di finale di Coppa Italia contro la Lazio. Andiamo avanti per gradi concentrandoci su un impegno alla volta». «Il Torino - continua il tecnico rossazzurro - è un avversario ostico, che concede poco e si ricompatta bene. Ho incrociato molte volte Ventura, un collega che apprezzo da tempo: sa dare sempre una grande organizzazione alle proprie squadre». Tra i 23 convocati non figurano gli infortunati Biagianti, Morimoto e Alvarez (che verrà rilevato tra i titolari da Bellusci), ma c'è Gonzalo Bergessio, tornato a lavorare con i compagni dopo aver smaltito l'infrazione a un dito di un piede che lo ha costretto a fermarsi per due settimane. L'unico dubbio di Maran è legato proprio al centravanti: il tecnico potrebbe schierarlo subito dal primo minuto o concedergli un rientro graduale portandolo inizialmente in panchina e riproponendo il tridente senza prima punta e con Castro affiancato da Gomez e Barrientos. «Bergessio è disponibile - precisa Maran - e può giocare. Devo solo decidere se e quanto impiegarlo. Castro? Non è l'alter ego di nessuno, può ricoprire cinque ruoli diversi ed è un patrimonio prezioso per questo gruppo». 

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