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Gela, la capitaneria chiude il porto-isola: a rischio la raffineria

La «Società Siciliana Salvataggi» ritira i suoi rimorchiatori per scadenza del contratto definito non più conveniente, licenzia i suoi 37 dipendenti. I vertici della raffineria societari hanno diffuso un allarmante comunicato nel quale si indica in 10 giorni l'autonomia operativa dello stabilimento, non potendo nè ricevere nè spedire i prodotti petroliferi

GELA. La «Società Siciliana Salvataggi» ritira i suoi rimorchiatori per scadenza del contratto definito non più conveniente, licenzia i suoi 37 dipendenti, e la capitaneria di porto di Gela, come ente appaltatore, chiude il porto-isola gestito dall'Eni per l'impossibilità di assicurare le operazioni di ormeggio e di disormeggio delle navi. La decisione dell'autorità marittima metterebbe a repentaglio la continuità produttiva della raffineria, i cui vertici societari hanno diffuso un allarmante comunicato nel quale si indica in 10 giorni l'autonomia operativa dello stabilimento, non potendo nè ricevere nè spedire i prodotti petroliferi. Se entro Capodanno non torneranno in servizio i rimorchiatori, con la conseguente riapertura del porto, l'Eni dovrà fermare ogni suo impianto dell'unica linea di raffinazione rimasta in attività. Le altre due, infatti, sono state fermate a giugno per un anno e 400 dipendenti sono stati collocati cassa integrazione per la stessa durata. I tempi burocratici per una nuova gara d'appalto, però, sarebbero non inferiori a due mesi, a meno che il servizio dei rimorchiatori non venga assicurato provvisoriamente da altre aziende già autorizzate dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti (marittimi). La Filt Cgil in un suo comunica «esprime il proprio rammarico e la propria delusione per l'atteggiamento della »SSS spa« che non ha accettato i tentativi di tutti gli altri attori coinvolti in questa trattativa, danneggiando non solo i propri dipendenti, ma tutti i lavoratori del porto». I segretari provinciali dei chimici di Cgil, Cisl e Uil, Piva, Emiliani e Ruggeri, chiedono «l'intervento urgente del prefetto di Caltanissetta per il ripristino dei normali assetti di sicurezza del porto e per la ordinaria gestione dell'attività produttiva e occupazionale». Analoga iniziativa è stata sollecitata dal sindaco, Angelo Fasulo.

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