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Pappagalli, per nutrirli non bastano solo frutta e verdura

PALERMO. Di cosa si nutrono i pappagalli? Principalmente di frutta, verdura e semi. Ma la loro dieta non è poi così semplice come si può immaginare. O almeno frutta e verdura da sole non bastano. Certo, una volta acquistato un pappagallo, bisogna prima di tutto sapere se è stato letteralmente «imbeccato a mano», cioè allevato e svezzato. «Nelle prime settimane - spiegano dal negozio Grande Acquario Club - vanno quasi imboccati e più volte al giorno, ogni due ore, sino a quando non si abitueranno a mangiare da soli tre volte al giorno in media. Ovviamente un pappagallo già svezzato avrà un costo maggiore». Essendo animali molto intelligenti, inoltre, selezionano ciò di cui si cibano; ecco perché, per esempio, tendono a prediligere i semi grassi, come quelli di girasole. Oppure si fa spesso l'errore di dare solo frutta e verdura. «Primo consiglio - avverte il veterinario Marco Di Giuseppe - dobbiamo somministrare sali minerali e vitamine. Per questo si suggerisce l'uso di estrusi già vitaminizzati e miscelati nelle giuste quantità oppure tenere nelle gabbie degli ossi di seppia, che contengono vitamine e sali minerali». Gli estrusi sono completi di tutto, ma possono anche essere miscelati con frutta fresca o essiccata per renderli più saporiti. «In media, un pacco di estrusi da un chilo costa dai 6,50 euro ai 12 euro per quelli più completi delle migliori marche». Molto importanti dal punto di vista nutrizionale sono i legumi , meglio se biologici, i semi e gli arachidi, come pinoli e noci. Ma sono anche molto grassi, quindi attenzione a non eccedere con le quantità.


A. S.

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