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La Regione revoca la gestione dei siti museali alla Novamusa

La società è finita al centro di un'inchiesta perchè l'ex amministratore unico, Gaetano Mercadante, non avrebbe versato alla Regione siciliana i proventi dei biglietti dei siti archelogici, per milioni di euro

PALERMO. L'assessorato regionale ai Beni culturali revoca la gestione dei siti affidati alla società Novamusa, finita al centro di un'inchiesta perchè l'ex amministratore unico, Gaetano Mercadante, non avrebbe versato alla Regione siciliana i proventi dei biglietti dei siti archelogici, per milioni di euro. Lo rende noto il neo amministratore unico della società, Elia Fiorillo.  In un comunitato, Novamusa riporta il contenuto della lettera ricevuta dalla Regione: «Vorrà codesta società consentire,  senza indugio, la formale riconsegna dei siti in gestione alla struttura, alla presenza dei Carabinieri...». «Con questa formulazione, senza indicarne le motivazioni, l'assessorato ai Beni culturali - spiega Novamusa - ha intimato la cacciata 'ad horas' della società da tutti i siti che ha in gestione. Non sappiamo le motivazioni che hanno indotto l'assessorato a procedere repentinamente, in una sorta di blitz, senza un minimo, opportuno e necessario preavviso, a cacciare Novamusa - dice Fiorillo, che ieri all'atto della nomina ha chiesto un incontro formale al direttore generale dell'assessorato. Pensavamo di evitare sia problemi di ordine pubblico, sia di ulteriori contenziosi amministrativi». «È bene ricordare, al di là delle indagini della magistratura che avrà tutta la nostra collaborazione - conclude - che c'è un arbitrato voluto congiuntamente dalla Regione e da Novamusa, al cui esito sarebbe stato prudente attenersi prima di mettere in atto provvedimenti pesantemente punitivi sia per la società che per i suoi dipendenti».

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