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Coppa Italia, rossazzurri ai quarti

sono stati necessari i calci di rigore e proprio l'ultimo della serie calciato da Marchese ha deciso l'incontro finito 5-4

ROMA. E' destino che in Coppa Italia quando in campo c'é il Catania 90 minuti non bastino. Alla squadra di Maran erano bastati i supplementari nel turno precedente con il Cittadella, questa volta invece sono stati necessari i calci di rigore e proprio l'ultimo della serie calciato da Marchese ha deciso l'incontro. Gli etnei volano così ai quarti vincendo per 5-4 sul Parma dopo l'1-1 dei 120 minuti di gioco.
Ad aprire le marcature erano però stati gli emiliani al 12' del primo tempo. Una rete importante per i  gialloblù, al di là della partita di Coppa. A spingere la palla alle spalle di Frison è stato infatti Dorlan Pabon, l'attaccante colombiano acquistato questa estate per quattro milioni di euro ma ancora a secco in una partita ufficiale. La punta sudamericana ha colpito con un diagonale su cross di Biabiany.
Sette minuti, conditi da un miracolo di Frison su una conclusione dalla distanza di Ninis, ed il Catania ha replicato su calcio di rigore. Ad assegnare il penalty più che l'arbitro Massa è stato l'assistente Rubino che ha segnalato il tocco con il gomito di Gobbi su tiro di Alvarez. Sul dischetto è andato Lodi che non ha sbagliato nonostante Pavarini abbia sfiorato con la punta delle dita.
Due gol in venti minuti poi la gara ha proseguito non con ritmi elevatissimi ma con diverse occasioni da una parte e dall'altra. Ai punti avrebbe forse meritato qualcosa di più il Parma ma in rete non ci è più andato nessuno e così si è arrivati ai calci di rigore. I primi a sbagliare sono stati i catanesi con Barrientos, poi il doppio errore crociato di Parolo e Paletta ed il penalty decisivo realizzato da Marchese. Il Catania accede così ai quarti se la vedrà con la vincente di Lazio-Siena.

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