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Berlusconi: "Se Monti si candida faccio un passo indietro"

Così l'ex premier alla presentazione, questo pomeriggio, del libro di Bruno Vespa. Un fiume in piena, così è apparso il Cavaliere che, nel corso di un intervento durato quasi un’ora e mezza, ha tirato fuori gran parte del suo repertorio: elezioni, magistratura e Alfano

ROMA.  Se Mario Monti guidasse i moderati al prossimo appuntamento elettorale potrei fare un passo indietro. Parola di Silvio Berlusconi alla presentazione, questo pomeriggio, del libro di Bruno Vespa. Un fiume in piena, così è apparso il Cavaliere che, nel corso di un intervento durato quasi un’ora e mezza, ha tirato fuori gran parte del suo repertorio. Le elezioni, certo, ma anche il rapporto con gli altri Paesi europei, quello con i magistrati che bolla come “cancro della democrazia”, la leadership di Angelino Alfano (“è assolutamente candidato premier ed è in pole position per palazzo Chigi”).

"SE MONTI SI CANDIDA MI TIRO INDIETRO". "Se Monti si candidasse a fare il leader farei il passo indietro. Non credo che gli convenga, ma se volesse fare il leader di un rassemblement dei moderati io mi occuperei del mio partito", ha affermato Berlusconi.
"Lei è pronto a fare un "passo indietro" se Mario Monti accettasse di candidarsi come leader di uno schieramento moderato?", chiede Bruno Vespa a Berlusconi. E l'ex premier risponde: "No, non è così...". Ma il Cavaliere non finisce il suo pensiero. Poco prima, Berlusconi aveva detto: di guardare solo "al bene del mio Paese" e di non avere "ambizioni personali". E di essere anche "disposto a consentire immediatamente che si realizzi" il progetto di unione dei moderati se Monti vi si mettesse a capo. L'ex premier ha fatto capire di non avere voglia di ritirarsi a vita privata, ma di essere pronto ad avere un ruolo, magari quello di "regista" o "coordinatore" della coalizione dei moderati.

"MAGISTRATURA E' CANCRO DELLA DEMOCRAZIA". La magistratura è "il cancro della nostra democrazia" e "domani ai miei amici del Ppe spiegherò in maniera esplicita quella che è la situazione comatosa della giustizia italiana che è onnipresente", ha proseguito Silvio Berlusconi.

"ALFANO CANDIDATO PREMIER". "Angelino Alfano è assolutamente candidato premier ed è in pole position per palazzo Chigi", ha detto Berlusconi spiegando che anche la Lega ha detto sì ad una sua eventuale candidatura. "Non è affatto escluso, ha tutta la mia stima ed è assolutamente possibile che sia lui il presidente del Consiglio", ha aggiunto.

IL NOME DEL PARTITO. "Noi volevamo cambiare il nome del Pdl, abbiamo cercato tanti altri nomi che però erano tutti riconducibili ad un acronimo. Alla fine l'unico che non permetteva l'uso di un acronimo era Forza Italia, quindi noi insistito in cambiarlo in Fi, quelli di An detto che per loro era difficile accettarlo". Silvio Berlusconi torna sul nodo del nome da dare al partito. "L'uscita di La Russa e di alcuni dei suoi - aggiunge il Cavaliere - consentirebbe di fare questa modifica del nome". Fi, prosegue però, "potrebbe essere anche soltanto il simbolo che il Pdl mette sulla scheda. Il mio pensiero -  conclude - è che alla fine terremo il nome del Pdl, anche perché quando è sulla scheda è Popolo della Libertà non Pdl".

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