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Omicidio a Gela, il sindaco: in regola l'appalto per i loculi

Esaminata la posizione dell'impresa Tecnkos, appaltatrice dei lavori nel cimitero di contrada Farello, coinvolta nell'omicidio del pregiudicato Francesco Martines, marito della proprietaria (incensurata) e dipendente della stessa ditta

GELA. Il sindaco di Gela, Angelo Fasulo (Pd), ha convocato stamani l'assessore ai lavori pubblici, Carmelo Casano, e il dirigente del settore, Giovanni Costa, per esaminare la posizione dell'impresa Tecnkos, appaltatrice della costruzione di 620 loculi nel cimitero di contrada Farello, coinvolta nell'omicidio del pregiudicato Francesco Martines, marito della proprietaria (incensurata) e dipendente della stessa ditta.   


Al termine della riunione è stato emesso un comunicato nel quale si afferma che «dai documenti sottoposti al vaglio dell'amministrazione comunale al momento non sussiste alcun motivo per il quale si debba procedere a rivedere i termini del contratto stipulato con la ditta Tecnkos» perchè «la certificazione antimafia risulta regolare».    

La polizia, dopo avere arrestato l'esecutore materiale del delitto e due suoi complici (uno dei quali minorenne), tutti ritenuti autori del furto al cantiere della Tecnkos, causa scatenante dell'omicidio di Martines, ha avviato indagini sull'appalto dei loculi cimiteriali da 700 mila euro a base d'asta. Si intende accertare se è stata prodotta una corretta informativa antimafia, considerato che il marito della proprietaria e alcuni suoi parenti risultano coinvolti in fatti di mafia. Venti  anni addietro, anche Nicola Martines, padre di Francesco, fu ucciso in un agguato nel suo autolavaggio, durante la faida tra cosche.   


«Questa Amministrazione è sempre stata inflessibile per quel che riguarda le atipicità delle certificazioni antimafia - ha detto il sindaco, Fasulo - arrivando ad escludere determinate ditte al minimo sospetto di irregolarità».

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