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Crocetta: "Conti in situazione terribile e c'è chi si frega i soldi pubblici"

Il presidente della Regione fotografa la situazione della casse della Sicilia, ma è fiducioso su un'inversione di rotta. "Non credo che siamo a rischio default: noi ci riprenderemo, bisogna invertire un percorso in cui le risorse pubbliche sono state mal utilizzate"

PALERMO. La bomba del giorno la scarica prima di entrare in Sala d'Ercole: «Martedì ho scoperto una cosa terrificante: in un dipartimento della Regione i soldi destinati ai fornitori transitavano nei conti correnti di alcuni dipendenti». Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana denuncia il fatto a pochi minuti dalla seduta inaugurale della sedicesima legislatura dell'Assemblea regionale, assediato dai giornalisti subito dopo l'incontro con l'ormai ex presidente dell'Ars, Francesco Cascio.
IN CHE STATO SI TROVANO DUNQUE LE CASSE DELLA REGIONE?
«Abbiamo una situazione dei conti terribile, creatasi negli anni. E insieme agli errori si è prodotto il malcostume: il livello di corruzione in Sicilia è una specie di pozzo di San Patrizio. Spero che i giovani che oggi vanno via dalla Sicilia ci diano il tempo di ricostruirla. Non è facile, specie quando scopriamo che qualcuno si frega i soldi pubblici, ma ci diano il tempo di agire».
SIAMO A RISCHIO DEFAULT?
«Non credo affatto la Sicilia sia a rischio default: noi ci riprenderemo, bisogna invertire un percorso in cui le risorse pubbliche sono state mal utilizzate. Questa Regione può divenire una delle più ricche d'Europa: in questo momento ci sono tutte le energie per realizzare un percorso che tenda a salvare la Sicilia, a risanarla e sopratutto a superare questa fase critica e riprendere un cammino».
BISOGNA CONTINUARE ALL'INSEGNA DELLA SPENDING REVIEW?
«Nel corso della prossima giunta presenteremo già alcuni provvedimenti della spending review in modo che vada all'esame del Parlamento al più presto. Ma oltre a parlare di spending review, preferisco parlare di riqualificazione della spesa, perché non tutte le spese possono essere tagliate: ci sono quelle che vanno tagliate - come quelle ai privilegi - e quelle che vanno incrementate per dare solidarietà ai deboli».
E I FONDI DELL'UNIONE EUROPEA?
«Proprio ieri la giunta ha discusso dei Fondi europei in vista dell'incontro con il ministro Fabrizio Barca di domani (oggi per chi legge, ndr). In gioco ci sono sei miliardi di euro e non possiamo permetterci di perderli. Quando siamo andati a Bruxelles ci hanno dato fiducia concedendoci quindici giorni di proroga per salvare i sei miliardi che stavamo perdendo: a causa di questa dilazione dei tempi, centoquaranta milioni di euro che pensavamo di spendere utilizzando fondi Ue saranno invece a carico del bilancio regionale, pazienza».
QUALI GLI ALTRI ARGOMENTI DELL'ULTIMA RIUNIONE DI GIUNTA?
«Ieri in giunta abbiamo affrontato temi importanti e abbiamo avviato atti di programmazione: dal Garante per l'infanzia e per i diversamente abili al tema del dissesto idrogeologico fino alle misure per salvare i fondi comunitari, senza dimenticare il risanamento di bilancio e la situazione dei lavoratori precari, Social Trinacria e Pip di Palermo. Abbiamo anche deliberato formalmente la revoca dei ventuno giornalisti dell'ufficio stampa della Presidenza della Regione: non è detto che qualcuno di questi non possa fare parte del nuovo ufficio stampa, che sarà ridotto e che avrà un solo capo redattore».
QUALI SONO GLI OBIETTIVI E LE TAPPE DELLA SUA AZIONE DI GOVERNO?
«Stiamo affrontando tutte le emergenze, quella della Gesip, quella di Termini Imerese, l'emergenza dei Comuni trasferendo le risorse, ma vi rendete conto che si tratta di problemi che si trascinavano da mesi se non da anni. Poi affronteremo nei prossimi giorni la faccenda dei contrattisti, speriamo in una proroga di un anno da parte del governo per permetterci di lavorare, e abbiamo avviato anche i progetti per dare il via al patto dei sindaci che creerà in Sicilia ben ventiquattromila posti di lavoro. Abbiamo affrontato l'emergenza di una programmazione dei Fondi europei che rischiavamo di perdere: è chiaro che superate le emergenze dobbiamo puntare alle politiche di sviluppo. Tornando alla questione relativa a Termini Imerese, non so se la riunione con i sindacati sulla vertenza della Fiat si affronterà lunedì, perché credo di non esserci per impegni importanti con il governo: faremo un altro giorno della prossima settimana. Resta fermo il fatto che dobbiamo parlare della vicenda: stiamo procedendo un passo alla volta, la cassa integrazione per l'indotto era ferma da un anno e l'abbiamo sbloccata: ci diano la possibilità di lavorare e risolveremo tutti i problemi».
E LE DICHIARAZIONI DI ZICHICHI SULLE CENTRALI NUCLEARI NELL'ISOLA?
«L'unica Sicilia che ci interessa è quella dei limoni, delle arance e delle palme. Non vogliamo fare diventare quest'isola una bomba atomica e rispediamo al mittente qualsiasi considerazione in proposito, del resto Zichichi l'ha sempre pensata così. Ma una cosa è Zichichi come assessore ai Beni Culturali - che non può decidere della creazione di centrali nucleari - e un'altra cosa è lo scienziato. D'altronde in Italia c'è stato un referendum sul nucleare su cui i cittadini si sono già espressi. Io so che, come tutti gli scienziati, Zichichi ha una fiducia cieca nella scienza, solo che questa fiducia si imbatte con l'esplosione del Challenger, si scontra con la recente esplosione in Giappone, o la vicenda di Chernobyl. Le scelte produttive non possono riguardare astratti modelli matematici o fisici: noi le scelte le dobbiamo basare sul buon senso. Io sono contrario al nucleare e lo invito a meditare, non immagino una Sicilia piena di centrali, ma di giardini dove tanti turisti possano venire nell'isola più bella del mondo».
TORNANDO ALLA PRIMA SEDUTA DELL'ASSEMBLEA REGIONALE, COME LE SEMBRANO LE PREMESSE?
«Sono felice che oggi si insedia il Parlamento, sono convinto che i rapporti tra il governo e l'Assemblea saranno ottimi. Prevarrà la linea del cuore e della ragione».
NUMERI RISICATI IN AULA: COME MANTENERE GLI EQUILIBRI?
«Nessun inciucio né alcun accordo sottobanco, lo ripeto sino alla fine. Sono convinto che riusciremo a realizzare importanti intese in Assemblea, ma alla luce del sole, in modo trasparente. Ci sono le energie e la responsabilità necessarie all'Ars per camminare in gran numero nella stessa direzione per il bene della Sicilia».
A PROPOSITO DI CAMMINARE, PER LA GIORNATA DELL'INSEDIAMENTO DEI NOVANTA DEPUTATI ELETTI ALL'ASSEMBLEA REGIONALE, I QUINDICI ELETTI DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE HANNO DECISO DI ARRIVARE A PALAZZO DEI NORMANNI IN CORTEO, CHE GLIENE È PARSO?
«Mi sembra un'iniziativa carina. Ho sempre avuto simpatia per Grillo, che fra l'altro è anche ricambiata. Credo che il Movimento Cinque Stelle abbia apprezzato sia la composizione della mia giunta sia le mie prime scelte».

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