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Cancellati gli scatti del matrimonio: sposini citano per danni il fotografo

Una giovane coppia ha chiesto 80 mila euro di risarcimento danni per la mancata consegna del book

GELA. Il giorno più bello di una storia d'amore rimane impresso in uno scatto. Quello sguardo, gli occhi che brillano, un sorriso che esprime tutto. Con spontaneità. Peccato che i novelli sposi dovranno ricordarsi solo con la memoria quel giorno. E già, perchè di quelle foto non c'è traccia. Tutta colpa di una scheda fotografica che ha deciso di fare le bizze, cancellando centinaia di scatti, un'intera giornata di lavoro e soprattutto le immagini più belle del matrimonio.
Gli sposi non l'hanno presa bene. Anzi, l'hanno presa malissimo. Hanno deciso di chiedere un risarcimento al fotografo cui avevano commissionato il lavoro. Il legale incaricato ha quantificato in 40 mila euro a coniuge la cifra ritenuta congrua per “sanare” l'amarezza degli sposi. Inutile il tentativo del fotografo, che ha una grande esperienza professionale, di giustificare quello che è un incidente vero e proprio. L'aggravante è rappresentata dal fatto che quel giorno la giovane coppia gelese, che risiede però nel nord Italia, aveva deciso di celebrare il matrimonio e il battesimo della primogenita, nata dalla loro unione.
Pur vivendo nel Trentino, M.S. e G.C. avevano deciso di sposarsi nella loro città natale. Il 28 agosto tutto era sembrato filare liscio. Matrimonio e battesimo in chiesa alla presenza di familiari ed amici. Poi il rituale banchetto nuziale. Come sempre accade in questi casi il fotografo non perde un attimo. Scatta centinaia di foto e conclude la serata tranquillo. “Ci vediamo tra un paio di mesi per scegliere le migliori”. La sorpresa era però dietro l'angolo. In quella scheda non c'era nulla da scaricare. Nemmeno un frame. Il professionista ha provato di tutto, inviando anche la scheda fotografica in un centro specializzato per il recupero dei file danneggiati in Francia. Non c'è stato nulla da fare. Non una foto è stata recuperata. Una ventina di scatti sono stati salvati attraverso un'altra macchina fotografica. Troppo poco per placare l'ira e la delusione degli sposini. Accontentarsi del video e di un piccolo book fotografico non basta. Ovviamente nessun acconto delle tremila euro pattuite è stato pagato. Sarà un tribunale a decidere se spetta o meno un risarcimento agli sposi. In ogni caso nessuno potrà mai restituire quegli attimi colti nel giorno più bello della propria vita.

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