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Tagli ai costi della politica: si rinvia

Un tira e molla che si trascina oramai da oltre un mese e che potrebbe allungarsi ancora per altre settimane

CALTANISSETTA. Per le proposte di delibere che riguardano la riduzione del valore del gettone di presenza e la riduzione del numero delle commissioni consiliari permanenti, si va avanti a scartamento ridotto. L’elisir che si chiama «la riduzione del costi della politica» è uno sciroppo troppo amaro da ingoiare, per cui i consiglieri preferiscono il gioco delle tre carte.
Riepilogando: dopo la prima proposta di riduzione dei gettoni di presenza del cinquanta per cento e del numero delle sedute delle commissioni, la cui delibera era stata già formalizzata dagli uffici e presentata in presidenza, la stessa delibera è stata rimandata gli uffici per essere divisa in due distinte proposte: una riguardante la riduzione del cinquanta per cento dei gettoni di presenza e la seconda la riduzione del numero delle sedute delle commissioni. La vicenda rischia di scadere nel patetico e si tramuta in una sorta di tela di Penelope. Un giorno si tesse e quello successivo si disfa, così che questo matrimonio viene rimandato giorno dopo giorno, con la speranza di arrivare al traguardo delle prossime elezioni amministrative. Adesso, secondo delle indiscrezioni i sei consiglieri (Giuseppe Cigna del Gruppo Misto, Rino Bellavia del Pdl, Sergio Speciale del Pd, Vito Margherita dell’Mpa, Gianluca Nicosia e Michele Alù del Pdl) che originariamente avevano proposto la riduzione dei gettoni e del numero delle commissioni, hanno nuovamente messo nero su bianco, con l’aggiunta della firma di altri due consiglieri per reiterare la richiesta, con l’aggiunta di rivedere l’attuale composizione delle commissioni consiliari permanenti troppo sbilanciate e ritenute irregolari e non rappresentative dell’attuale mappa politica del consiglio comunale. Il Partito Democratico, infatti, fatta eccezione per il consigliere Leyla Montagnino, non è rappresentato in alcuna delle sei commissioni, anche perché a suo tempo, al momento della elezione dei presidenti delle commissioni, avevano chiesto al presidente del consiglio di astenersi dal procedere alle elezioni dei presidenti, subordinando tale adempimento ad altre scadenze. Ma così non è stato per i consiglieri del Pd sono stati tagliati fuori dalla nomina dei presidenti e vice presidenti delle commissioni. Insomma un’altra grana in più per allungare i tempi della realizzazione la riduzione dei costi della politica.

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