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Palermo, il teatro Garibaldi incontra le scuole occupate

PALERMO. Domani al Teatro Garibaldi Aperto incontreremo gli studenti e le studentesse delle scuole occupate di Palermo.  Come collettivo TGA riteniamo di fondamentale importanza agire, fuori da ritualità e/o da retoriche mistificanti, sul piano di una vera pratica di ricomposizione di lotte, che seppur apparentemente diverse per composizione e obiettivi immediati, parlano lo stesso linguaggio costruito a partire da un comune orizzonte di miseria: quello della crisi e della negazione assoluta di diritti e prospettive. In questo mortificante quadro, fatto di tagli e austerità, stanno emergendo nuove e dirompenti soggettività, la cui più evidente caratteristica è quella della non-mediabilità delle recriminazioni e, di conseguenza, del rifiuto di forme di rappresentabilità dentro le soffocanti maglie del sistema partitico o delle deleghe sindacali.  Dalle scuole ai teatri occupati le composizioni del lavoro vivo, di chi davvero produce cultura e saperi, si muove per riprendersi diritti e quindi presente e futuro. Il punto di partenza, la cifra comune, si scrive "occupazione" ma si legge e traduce con "riappropriazione (di tempi e spazi di vita) e riaffermazione (di nuovi e non-mercificabili legami sociali, forme di produzione alternative)". Partire dal carattere costituente di questa pratica per operare un reciproco riconoscimento tra chi risponde con protagonismo e decisione all'attacco che i poteri forti stanno attuando sotto la bandiera della crisi e dei sacrifici; trovarsi e discutere delle soggettive forme attraverso cui le nostre resistenze possano trasformarsi in pratiche d'attacco e di trasformazione reale; generalizzare la protesta costruendo comuni narrazioni e comuni alternative dal basso. Sono questi gli obiettivi di un incontro che speriamo essere solo l'inizio di scambi d'esperienze nel nome della riappropriazione e condivisione dei nostri saperi.

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