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Femminicidio, una giornata dedicata alle donne

Tante iniziative che attraversano l’Isola in lungo e largo per sensibilizzare. ‘Ferite a Morte’ spettacolo della Dandini a Palermo, racconta la violenza, le morti attraverso la drammaturgia. Giulia Bongiorno chiede con una proposta di legge, l’ergastolo per chi uccide le donne

PALERMO. Ogni tanto fa bene sentirselo dire, fa bene quello sguardo che con approvazione e ammirazione parla di Palermo, dei siciliani, delle siciliane soprattutto, che quella vena rivoluzionaria non l’hanno persa, versata anche nelle azioni di denuncia di un ‘fenomeno’ quale il femminicidio. Si potrebbero sintetizzare così le parole di Serena Dandini in conferenza stampa a Villa Niscemi per la presentazione del suo ‘Ferite a morte’ che ha debuttato ieri sera al Teatro Biondo di Palermo, un sold out che ha lasciato però tanti malcontenti in giro, per chi è rimasto in fila per ore nell’attesa dei biglietti ed è dovuto ritornare a casa sperando in una prossima volta.
 «La risposta della vostra città ‒ scrive l’autrice ‒ ci incoraggia ad andare avanti, a far diventare ‘Ferite a morte’ una tournée teatrale che magari, dall’anno prossimo, possa girare per tutto il Paese. Ce la metteremo tutta e, nel caso, ripartiremo proprio da Palermo».

LE INIZIATIVE IN SICILIA. Tante e trasversali le azioni che attraverseranno l’Isola in direzione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, fissata per oggi. A Messina e Trapani appuntamenti fissati per le 10.30 a Messina verrà formalizzata la costituzione di una Rete provinciale per il contrasto alla violenza sulle donne, a cui aderiranno istituzioni, enti, organizzazioni sindacali e associazioni di volontariato; a Trapani una giornata spesa per la valorizzazione del ruolo e della figura delle donne, con proiezioni, dibattiti e mostre artistiche.

PIÙ MORTI PER FIMMINICIDIO CHE PER MAFIA. Il trend è in continua crescita lo dimostrano i dati presentati dall’Associazione Women Against Violence Europe: in Italia nei primi nove mesi del 2011, ogni tre giorni, una donna ha perso la vita. Da gennaio a settembre ne sono state uccise 92, con un aumento del 6% rispetto all’anno scorso. «Siamo un paese – ricorda Linda Laura Sabbadini, direttore del dipartimento per le Statistiche sociali e ambientali dell’Istat ‒ con meno omicidi del passato, ma con una proporzione crescente di donne tra le vittime». La Sabbadini mostra come siano diminuiti gli omicidi dei maschi sui maschi e non siano stati intaccati quelli dei maschi sulle femmine, definendo il femminicidio «un dato strutturale del nostro Paese, che non è mai stato intaccato da decenni a causa delle sue radici profonde e della mancanza di adeguate politiche sistematiche e continuative».

ERGASTOLO PER IL FEMMINICIDIO PRONTA UNA PROPOSTA DI LEGGE. Politiche adeguate è questo il punto, la stessa Dandini ha dichiarato che lo scopo di ‘Ferite a morte’ è quello sì di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la drammaturgia, ma soprattutto quello di «chiedere al governo italiano di aderire alla convenzione ‘No More’ e ratificare la convenzione di Istanbul, come ci chiede l’Europa». Intanto l’avvocato e deputato del Fli Giulia Bongiorno è autrice di una proposta di legge che renda più dure le pene per chi uccide una donna «perché donna». Voglio l’ergastolo per chi uccide una donna solo perché è femmina, ‒ dichiara la Bongiorno ‒ il femminicidio è un’emergenza in Italia e come tale va combattuta». Importante anche la prevenzione, aggiunge: «Mai sottovalutare le prime avvisaglie di violenza e denunciare senza paura». La proposta è stata firmata dalla deputata pidiellina Mara Carfagna, e tra i punti salienti: l’introduzione del ‘femmincidio aggravato’ che punisce con la pena massima un uomo che uccide una donna perché la ritiene un suo possesso, l’aggravante dei maltrattamenti che precedono l’uccisione, e il reato di matrimonio forzato che riguarda principalmente donne straniere.

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