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I partiti non vogliono tagliare le Province

Vedremo mai le Province ridotte a 51, sia pure a partire dal 2014? In altre parole, quelle 35 che dovrebbero essere accorpate nelle altre più grandi, saranno veramente cancellate? E quelle che dovrebbero essere eliminate nelle Regioni a Statuto speciale seguiranno la stessa sorte o,invece, in nome dell'autonomia rimarranno "bastioni di privilegi e sprechi"? Tutto lascia pensare che alla fine tutto rimarrà come prima. Lo diciamo con profonda amarezza, ma, essendo già in campagna elettorale, come si fa a prendere sul serio promesse e impegni dei partiti che, a parole dicono di essere favorevoli al taglio delle province e poi in parlamento, a cominciare dalle commissioni parlamentari, si danno molto da fare per rinviare i provvedimenti che dovrebbero seguire al decreto legge del governo (che ha cancellato 35 province su 86). Anche perché, fin'ora, tutto è fermo nelle commissioni.
È casuale tutto questo o si vogliono volutamente far trascorrere i 60 giorni per la conversione del decreto in legge lasciando le cose come oggi? A mettere mine sul percorso vi è non solo la Lega (da sempre contraria all'abolizione delle Province), ma anche il Pd che chiede modifiche e il Pdl che propone l'eccezione di incostituzionalità. Se qualcuno di questi macigni viene messo sullo strada tutto verrà affossato, ancora una volta. Del resto, sappiamo già che questo progetto, non trova consensi nel territorio o meglio nelle lobby politiche e istituzionali. Infatti, in quasi tutte le regioni è in corso, con l'attivo sostegno dell'Upi, una "guerra" senza esclusione di colpi tra chi non vuole cedere lo scettro di capitale e chi, nelle forme più fantasiose (acquisire comuni vicini, ad esempio) o promuovendo manifestazioni popolari, in nome del localismo più esasperato, vuole conservare la targhetta di provincia, con tanto di presidente, giunta e organici.
La lotta di resistenza di questi enti è sostenuta apertamente anche dagli organismi collaterali,che rischiano, anche loro, lo scioglimento o l'accorpamento (prefetture, sedi Inps, Motorizzazione civile, Provveditorati, ecc.), con un sensibile risparmio economico, non ancora quantificato, ma sicuramente di molti milioni di euro. La partita è certo tutta la giocare, ma ora quasi tutti i partiti fanno di tutto per rinviare perché sono convinti che "tagliare" le province non faccia aumentare i voti. Anzi. Alla fine finirà come l'eliminazione dei vitalizi regionali?
Un'autentica beffa. Una legge, definita anti-Fiorito,che aboliva i vitalizi a 50 anni, portandoli a 66 anni, ma che di fatto è stata affossata da un emendamento in commissione, presentato dal Fli e dal Pd. C'è di che stupirsi allora che tutto possa rimanere come prima anche per la "sceneggiata napoletana" delle Province?

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