PALERMO. «Mi piace quando si parla della Madonna come il lato femminile di Dio, che affida alle donne un grande ruolo e le rende protagoniste. Come sto facendo io in giunta con sette donne assessore. Roba che neppure in Svezia...».
L'ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in visita al santuario della madonna delle Lacrime a Siracusa. «In Sicilia - ha aggiunto - le donne sono state spesso isolate, costrette a vedere i figli andar via alla ricerca del lavoro o a cadere per la guerra di mafia. Ho conosciuto donne che mi hanno strappato lacrime. Nel giorno delle elezioni sono andato al Santuario della Madonna delle Grazie, a Gela. Nelle elezioni o si vince o si perde, ma ci sono cose più importanti nella vita non è il potere che ci deve interessare, ma ci vuole rapporto con noi stessi e una grande fede». Infine, Crocetta ha parlato dei grandi progetti rimasti al palo come il rigassificatore di Priolo proposto da Erg e Shell e negli ultimi mesi abbandonato dai due gruppi industriali per via di un'istruttoria regionale lunga e di un'autorizzazione che non è ancora arrivata. «Se si danno garanzie, se si usano nuove tecnologie e non c'è pericolo si può parlare del progetto - ha detto Crocetta -. Ma non ho capito se il progetto ci sia: cambia il presidente della Regione e nessuno si fa avanti. Erano veramente interessati? È un pò come la vicenda del ponte sullo Stretto: tutti ne parlano ma non ci sono i soldi per farlo. Noi - ha concluso Crocetta - dobbiamo conciliare il lavoro con la sicurezza ambientale»
«Maggioranza all'assemblea regionale siciliana? C'è quella del popolo dell'isola», ha detto Crocetta. «Se ai partiti non piace questo modo di governare - ha aggiunto il governatore - torniamo alle urne e vediamo cosa ne pensano i siciliani, che finalmente cominciano a diventare protagonisti e chiediamo loro se questo sistema è quello che vogliono». Della sua giunta, con sette assessori donna, Crocetta crede che «dei partiti seri ne devono pensare bene, perchè - ha concluso - sanno che la politica si fa per servizio nei confronti degli altri e non per spartirsi il potere»
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