PALERMO. Stamattina il telefono di Nelli Scilabra ha squillato a vuoto sei volte. Sul display compariva il numero di Rosario Crocetta, neo presidente della Regione siciliana, ma la ragazza era a lezione di Procedura civile in un'aula della facoltà di Giurisprudenza, a Palermo, e sotto gli occhi dell'insegnante non poteva certo rispondere e beccarsi un rimprovero. Ma il telefono ha continuato a squillare anche a lezione finita: «Sono Rosario Crocetta, vieni subito a palazzo d'Orleans, devo parlarti». Quando Nelli, trafelata, è arrivata nella sede della presidenza, si è trovata davanti il decreto di nomina ad assessore all'Istruzione e formazione. La studentessa di 29 anni («me la sono presa comoda - dice - ma la politica porta via tempo e ora mi mancano solo cinque materie) succede a un professore, l'economista Mario Centorrino, in età da pensione, che nel passato governo di Raffaele Lombardo occupava quel ruolo e fronteggiava le proteste degli studenti. Tra loro c'era anche Nelli Scilabra.
Cresciuta a pane e politica nel piccolo paese di Burgio, nell'Agrigentino, ha preso presto la tessera dei Ds e poi del Pd. Diplomatasi con il massimo dei voti al liceo Scientifico di Sciacca, arrivata a Palermo ha fondato l'associazione »ContrariaMente« e poi è diventata presidente del Rum (la Rete universitaria del Mediterraneo). Eletta al Senato accademico con tremila voti, due anni fa è stata a capo del movimento studentesco sceso in piazza contro la riforma Gelmini e in questi giorni sta lavorando alla revisione dello statuto dell'Università, reso necessario proprio da quella riforma. Durante la conferenza stampa tenuta da Crocetta - che ha annunciato i nomi di altri tre assessori, tra i quali il professor Antonino Zichichi -, la mamma di Nelli, Rosa Thea Zambuto, si è avvicinata alla zona dei cronisti per fare lo spelling del cognome: "Scilabra, con una 'b', mi raccomando". E ha raccontato che la passione della figlia per la politica viene da lontano: "A 14 anni - ha spiegato - andava al seggio elettorale per assistere agli scrutini. Non si può dire che siamo stati noi genitori a contagiarle la passione della politica, ha fatto tutto da sola". Stasera a palazzo d'Orleans c'erano colleghi dell'Ateneo e amici, ai quali, tra un abbraccio e l'altro, ha promesso che »l'assessorato diventerà la casa dei giovani«, mentre Crocetta, al suo fianco, le prometteva che non la lascerà sola:
"La proteggerò come una figlia. Siamo davanti a una vera rivoluzione. Nessuno credeva possibile che una giovane studentessa potesse occupare questo ruolo, in Sicilia i giovani sono stati tenuti ai margini, tutt'al più inseriti come tirocinanti in qualche dipartimento, in attesa di maturare i requisiti per trovare un posto stabile nella pubblica amministrazione". Con il neo presidente la conoscenza risale a parecchi anni fa, quando Crocetta era sindaco di Gela, e il legame si è rafforzato durante la scorsa campagna elettorale per le europee. Se l'aspettava questa nomina? "No« è stata la sua secca risposta, ma qualcuno, tra i suoi amici, ci sperava. Adesso comincia il bello: "È tutto da stravolgere - dice l'ormai assessore Scilabra, mentre davanti a una finestra tenta di fumare una sigaretta - È una grande responsabilità ma anche una grande scommessa". Finita la conferenza stampa, assessore in testa, un nutrito drappello di ragazzi ha invaso i corridoi del palazzo per dirigersi verso la stanza del presidente, che ai giovani ha scritto una lettera aperta per dire loro che da oggi la Sicilia cambia e che saranno i veri protagonisti della politica. E domani la giunta Crocetta, promette il governatore, sarà completa. Mancano altri 4 nomi per completare la squadra di 12 assessori; ancora uno spetta al Pd e tre all'Udc.
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