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Monumento al Redentore: i vandali ritornano in azione

Inarrestabile ormai il degrado a piazzale San Giuliano. I vandali continuano a farla da padroni in un'area sacra, diventata da anni terra di nessuno

CALTANISSETTA. Inarrestabile ormai il degrado a piazzale San Giuliano sede del monumento al Redentore. I vandali continuano a farla da padroni in un'area sacra, diventata da anni terra di nessuno e dove i segni delle frequenti incursioni sono ormai evidenti. L'ultima risale a qualche notte addietro quando altri due pilastrini sono stati abbattuti e scaraventati sulla scarpata sottostante seguendo la stessa sorte degli altri - una ventina in tutto - già divelti e buttati a valle.

La devastazione non si arresta anzi, dopo un relativo periodo di tregua nei mesi estivi, sembra abbia ripreso intensità suscitando l'indignazione dei forestieri (pochi) che si recano nel punto più alto della città per ammirare un panorama mozzafiato il belvedere di Sicilia, come era stato ribattezzato all'epoca della sua inaugurazione, resta in balia dei teppisti con basolato e pilastrini (la cosiddetta "rotonda") e il monumento sfregiato dalle frasi oscene con offensive difficilissime da arginare in assenza di controlli e di apparecchiature elettroniche in grado di "immortalare" l'onda devastatrice.

Il Redentore è entrato nel mirino nel dicembre 2010 quando sono stati demoliti i primi pilastrini, poi è toccato agli altri lo stesso destino e per tamponare quella che è ormai una emergenza il Comune ha messo le transenne per tappare il vuoto causato dall'abbattimento della rotonda. "Inutile negarlo la situazione è ad alto rischio per la pubblica incolumità" ha sostenuto Carlo Campione responsabile del coordinamento del comitato di quartiere unico organismo ad aver preso a cuore le sorti di un luogo abbandonato e maltrattato dagli stessi nisseni.

Campione, promotore di una iniziativa che sembrava aver messo d'accordo vari enti (Curia, Soprintendenza, Comune e Provincia) sulla necessità di intervenire con urgenza, è tornato a chiedere un incontro con il vescovo Mario Russotto per il riavvio di una pratica che, al di là dell'unità d'intenti manifestata in estate, sembra essere caduta nel dimenticatoio.

"Sul recupero del Redentore - ha detto Campione - si sta temporeggiando oltre ogni limite". In questo momento il Redentore, con le bancarelle chiuse, è uno spazio a perdere popolato nelle ore notturne dalle solite coppiette in cerca di intimità, tossicomani (lo testimoniano le siringhe rimosse da Caltambiente) e soprattutto dagli immancabili "distruttori" che in assenza di altro riescono a trovare l'appagamento mentale danneggiando il bene comune.  

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