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Piaga delle malformazioni a Gela La questione rimbalza al ministero

Il deputato di Idv Francesco Barbato ha presentato un'interrogazione sulla vicenda

CALTANISSETTA. La questione malformazioni è giunta sui tavoli dei ministeri romani. Il deputato di Italia dei Valori Francesco Barbato, infatti, ha appena presentato un'interrogazione sul tema. Destinatari delle sue richieste sono i ministri Renato Balduzzi e Corrado Clini, titolari dei dicasteri della salute e dell'ambiente. Nel testo dell'interrogazione, Barbato chiede un immediato intervento per analizzare, ancora più approfonditamente, la piaga malformazioni che, in città, si è abbattuta soprattutto sui neonati. Tra le richieste, quella di uno screening che prenda il via dai nati negli anni Sessanta. Stando a Barbato, solo in questo modo, sarà possibile capire se l'incidenza industriale sia la causa esclusiva delle tante patologie che nel territorio locale registrano percentuali allarmanti. Il deputato dipietrista, sotto questo profilo, invita i due ministri a richiedere dati aggiornati che possano meglio illustrare l'attuale situazione cittadina: fra vecchi e nuovi casi di malformazioni. I dati, a questo punto, diventano obiettivo ambito per meglio illustrare il rapporto industria-territorio. Barbato, però, va oltre. Chiede a Clini e Balduzzi di ordinare dettagliate ispezioni sulla possibile contaminazione dei campi e delle coltivazioni che circondano la città e, in ogni caso, risentono delle emissioni industriali. Diverse sono le aree rurali sensibili, proprio perché esposte all'influenza delle emissioni generate dagli impianti dello stabilimento Eni. L'interrogazione è stata appena deposita: a rispondere, dovrebbero essere proprio i funzionari dei due dicasteri chiamati in causa da Barbato. I magistrati della procura, intanto, continuano ad indagare facendo leva sulle denunce presentate dalle molte famiglie travolte dal terribile tifone malformazioni. Solo nelle prossime settimane, sarà possibile capire se la risposta dei ministri potrà essere tempestiva senza perdersi nel turbinio burocratico di Montecitorio.

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