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Trucchi per l’acquario perfetto Occhio a spazi e temperatura

I più amati sono i pesci rossi. Gli accorgimenti: «L’acqua va ripulita ogni settimana cambiandone il 10 per cento. attenti alla scelta di piante e rocce»

Per qualcuno è considerato solo un pezzo d’arredamento, per molti altri, invece, rappresenta un vera e propria passione: simulare un habitat marino e «immergersi» in esso. L’acquario, piccolo o grande, d’acqua dolce o salmastra, semplice o tropicale, pare sia sempre più ricercato e amato non solo dagli appassionati, ma anche da chi è semplicemente attratto dall’ecosistema marino e vuole riprodurlo e osservarlo, perché no, tutto l’anno! Tra gli esemplari acquatici “abitanti” degli acquari i più comuni sono i pesci rossi, gli stravaganti, per forma e colore, molly baloon e il simpatico pesce palla. Per chi ama, invece il tropicale: i fluorescenti neon, gli scalari, famosi per la forma triangolare, sino ai cosiddetti «pesci spazzini» dell’acquario, come il Plecostomus o il Botia, conosciuto anche come «pesce pagliaccio». Avere tanti piccoli pesci colorati e fluorescenti, alghe e piante marine, però, non è solo un sollazzo, perché un acquario richiede anche una certa cura e responsabilità, se non altro perché all’interno ci sono esseri viventi.
«Scegliere per esempio la giusta proporzione fra dimensione della vasca e numero di pesci è fondamentale per evitare morie dei piccoli acquatici – consiglia Angelo Chimenti del negozio Acqua e Natura di Palermo –. Oggi sono molto vendute le vasche modello Nano reef, da 10 15 litri ciascuna, ma attenzione a non riempirli troppo di pesci. Inoltre, mai aggiungere acqua del rubinetto, che ha un ph maggiore». Una volta acquistata la vasca, bisogna per esempio fare attenzione a quante volte ripulirla e cambiare i filtri. «Nella scatola nera che ogni acquario possiede – spiega Samuele Bevilacqua di Animalmania a Palermo – c’è il sistema di filtraggio, costituito da cilindretti, carboni attivi e la cosiddetta “lana di vetro”, necessari per la purificazione dell’acqua. Questi vanno cambiati nel momento in cui notiamo che l’acqua non è limpida. L’acqua invece va ripulita ogni settimana, cambiandone soltanto il 10%». Ma esistono anche dei «sistemi di filtraggio – aggiunge Chimenti – posizionati sotto la ghiaia, il fondo dell’acquario, che sfruttano il sistema naturale e biologico, senza mai cambiare i filtri. Il 10% di acqua però va sempre cambiato». E poi attenzione alla temperatura! «Negli acquari piccoli non tutti lo possiedono, ma esiste anche un riscaldatore, che dovrebbe mantenere i 26-28 gradi di temperatura, soprattutto per i pesci tropicali. Però, se si accendono i termosifoni o nelle giornate calde meglio spegnerlo!» avverte Bevilacqua. Infine, mai dimenticare di arredare nel modo giusto la casa dei nostri amici pesci: piante, meglio se vere, alghe, rocce, anfore e ghiaia sono importantissimi. «Le piante, spiega Chimenti, oltre a catturare le sostanze nocive e a dare ossigeno ai pesci, fungono anche da “nascondiglio”. Così pure le rocce. Ogni pesce, infatti tenderà a crearsi uno spazio solo suo».

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