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MotoGp, Lorenzo è campione del mondo

Lo spagnolo conquista il titolo iridato per la seconda volta. Nel Gran premio d'Australia Stoner vince in casa sua

ROMA. Finiscono prima di cominciare le speranze di Dani Pedrosa di riagguantare l'eterno rivale e connazionale, Jorge Lorenzo, nella corsa verso il titolo della MotoGp. Lo spagnolo della Honda cade dopo le prime curve del Gran Premio d'Australia e lascia, praticamente subito, nelle mani del maiorchino il Campionato Mondiale 2012. Sempre sotto tono Valentino Rossi, solo settimo al traguardo, mentre festeggia nel migliore dei modi la sua ultima apparizione nella gara di casa, Casey Stoner (a Valencia chiuderà la sua veloce carriera) che, come previsto, domina dal semaforo verde fino alla bandiera a scacchi.     

Sei splendide vittorie, due con la Honda, quattro con la Ducati. Ma Stoner si gode quest'ultima impresa come se fosse un titolo mondiale. Quest'anno, quello dell'annunciato ritiro, il sapore dello champagne sul gradino più alto del podio ha tutto un altro sapore. «È stato un week end fantastico - ha detto l'australiano al parco chiuso - è andato tutto bene e sono soddisfatto come non mai di quanto ho fatto, per me era importante vincere e fare bene davanti al mio pubblico, sono entusiasta». Non è comune vedere Stoner soddisfatto, lo sanno bene i ragazzi del suo team, che lo seguono dai tempi della Ducati. Dopo aver ottenuto il miglior tempo nelle libere e nel turno ufficiale, l'australiano ha fatto un debriefing molto duro sulla Honda, tant'è che lo stesso vice presidente della HRC, Shouei Nakamoto, ha scherzato dicendo «ovviamente Casey sta dicendo che la moto non va». Ma la RC213V in mano a Stoner è capace di fare cose mai viste e a Phillip Island disegna sempre nuove linee.

Ora bisognerà vedere se quella di Valencia tra due settimane sarà l'ultima delle gare di Stoner. «Non penso alla gara di Valencia come l'ultima gara. Penso che sarà l'ultima gara di questa fase. Chissà, magari posso anche ripensarci e tornare a correre, non lo so vedremo. Ho preso le mie decisioni ragionando bene con la mia famiglia, ma se ritroverò le emozioni potrei anche ripensarci».     

Ma il giorno fantastico di Stoner, quello dell'emozione, coincide con il quarto sigillo di Jorge Lorenzo, che con il secondo posto ottenuto oggi è matematicamente campione del mondo della MotoGP. Lorenzo, dopo quello vinto nel 2010, è al secondo mondiale della classe regina, lontano dai numeri di Rossi, certo, ma in questa stagione Lorenzo ha dimostrato di essere un pilota completo. Jorge ha aggressività quando serve, ma sa anche contare e lo ha dimostrato ragionando nelle occasioni importanti, dove si è accontentato pur di avere la classifica piena di numeri buoni. «Adesso sono felicissimo - ha detto Lorenzo - ma questa seconda parte di campionato non è stata facile. A Misano abbiamo avuto fortuna con la caduta di Pedrosa, ma io ho avuto sfortuna in Olanda. Mentalmente per me è stato difficile dovermi accontentare, ma questo è servito per avere costanza. Adesso arriveremo a Valencia e sarà un pò più rilassato e magari potrò fare più spettacolo. Tra i due mondiali che ho vinto in Motogp, il migliore per me è stato questo, proprio per la maturità nei risultati, sono orgoglioso per quello che sono riuscito a fare. L'anno prossimo, sono contento che Valentino torni in Yamaha. Avremo un team più competitivo e questo è bene per la nostra marca e poi lui potrà tornare a lottare per il campionato».

Non è andata bene, invece per Dani Pedrosa. Dopo solo un giro e mezzo la caduta che ha regalato il titolo a Lorenzo. Il pilota della Honda, però, ha fatto una seconda parte di stagione rilevante, quasi senza sbavature. «La mia stagione - ha detto Pedrosa - è stata molto positiva, soprattutto nell'ultima parte delle gare. Non ho avuto incidenti come negli anni scorsi e sono arrivato a giocarmi il mondiale alla fine. È stata una bella annata non ho da rimproverarmi nulla». Alla sua penultima gara in sella alla Ducati, invece, Rossi continua a soffrire, accusando un ritardo di oltre 37 secondi nei confronti di Stoner. «Potevamo fare meglio - ha detto Rossi - nel senso che forse potevamo avere un po’ meno distacco, ma non potevamo fare meglio del settimo posto, anche perché Bradl e Bautista davanti a me hanno fatto dei tempi che non siamo mai riusciti a fare nemmeno in prova».    

In Moto2, un altro titolo iridato, quello di Marc Marquez è arrivato in anticipo e con un piazzamento. L'anno prossimo, il pilota catalano arriverà in MotoGp a prendere il posto di Stoner e dalla sua parte ha già l'ammirazione del capo della Honda Nakamoto, tra i primi ad abbracciarlo alla fine della gara. Per tutte le categorie, la gara di Valencia sarà più una festa di fine anno che uno scontro con il coltello nei denti. Mentre molti dei piloti penseranno già ai primi test del 2013, quelli che si faranno per tutte le classi da lunedì 12 a mercoledì 14 novembre.

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