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Coniugi gelesi scomparsi a Rho Caso riaperto dopo 14 anni

Francesco Moscato aveva 41 anni quando nel 1998 fece perdere le proprie tracce insieme alla compagna di 34 anni Paola Gallo. I pentiti fanno ripartire le indagini

GELA. Scomparsi nel nulla da oltre quattordici anni: il loro caso, però, non si è ancora ufficialmente chiuso. Era il gennaio del 1998 quando l’allora quarantunenne Francesco Moscato, trapiantato tra la Lombardia ed il Piemonte, e la sua compagna trentaquattrenne Paola Gallo, lasciarono il piccolo centro milanese di Rho. Da quel momento, non se ne seppe più nulla.
Nonostante il tempo trascorso, il caso non è ancora stato archiviato. Moscato, infatti, è rimasto al centro dell’attenzione degli inquirenti. Al momento della scomparsa, il suo nome veniva accostato ai gruppi della Stidda attivi al nord: con baricentro i piccoli centri della provincia piemontese. Non è mai stata esclusa la pista dell’omicidio e del conseguente occultamento dei cadaveri. Non a caso, sono stati condotti scavi nella zona di Trecate, nell’area del novarese, in cerca di possibili resti. Nulla, però, è emerso. Questa, quindi, continua ad essere una vicenda legata a filo diretto con i precedenti penali dell’uomo.

Francesco Moscato, stando agli investigatori, avrebbe fatto da traino agli interessi dei gruppi criminali locali giunti al nord. Alcune relazioni parlamentari, lo indicano come esponente della fazione Iocolano. Non è da escludere che nuovi sviluppi su quest’allontanamento possano giungere dagli ultimi collaboratori di giustizia fuoriusciti dalle famiglie gelesi attive in Lombardia e, appunto, anche in Piemonte. La pista che continua ad essere seguita, in ogni caso, rimane quella della vendetta criminale. Forse, uno sgarro tra bande della droga o dell’usura sarebbe costata la vita a Moscato e alla sua nuova compagna.


I due si allontanarono dall’appartamento di Rho nel quale viveva la donna per raggiungere, almeno ufficialmente, Genova. Doveva essere una rapida trasferta per ritornare, dopo qualche ora, nel piccolo comune della provincia di Milano. Nulla di tutto questo avvenne: dell’infermiera trentaquattrenne e di Moscato non si seppe più nulla. Le ultime tracce furono lasciate dai loro telefoni cellulari, rintracciati nella zona di Torino. La scomparsa, denunciata dopo qualche giorno dai familiari della donna, fece subito insospettire gli inquirenti.


In quel periodo, stando alle indagini effettuate, sulla testa di Francesco Moscato c’erano già alcuni precedenti penali per rapina. A quattordici anni di distanza, alla scomparsa dei due si potrebbe dare una soluzione anche se il peso del tempo aumenta in maniera inesorabile. Di certo, il fascicolo aperto dopo la denuncia di scomparsa non è stato ancora chiuso. I prossimi mesi, potrebbero riservare nuove spiegazioni davanti ad un caso che attende ancora di trovarsi davanti alla parola fine.

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