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L'esperto: «Diagnosi avanzata e genitori appagati»

PALERMO. L’ecografia 3D e 4D sono certamente utili per la diagnosi prenatale, ma sono utili anche per rendere felici i futuri genitori, che così possono già vedere tratti definiti e chiari del loro piccolo, soprattutto per quanto riguarda il viso. «Occorre premettere che per ottenere delle buone immagini tridimensionali, è fondamentale disporre prima di tutto di una apparecchiatura in grado di fornire eccellenti visualizzazioni bidimensionali - spiega Giuseppe Canzone, direttore dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Termini Imerese - L’ecografia standard quindi rappresenta a tutt’oggi la metodica principale per osservare il feto e per diagnosticare eventuali problematiche. L’eco tridimensionale (e ancor di più la quadrimensionale) di contro, può essere indispensabile per meglio per sindromi caratterizzate da una «facies» quindi da un aspetto del viso caratteristico, e per evidenziare anomalie degli arti, di tutte le strutture di superficie del feto, del cordone ombelicale e della colonna vertebrale. La possibilità di utilizzare l’eco 3D - 4D non solo per ottenere immagini di superfice, ma anche profonde, potrebbero aprire nuovi orizzonti per la diagnostica delle anomalie del torace ed anche degli organi fetali interni. Il 4D, ad esempio permette di vedere il bambino «in movimento», un’ulteriore gioia per gli occhi dei genitori. Per effettuare tutto questo però - conclude - è importanta affidarsi ad operatori altamente qualificati e formati, come raccomandato dalle linee guida».


L.ANS.

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