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Vertenza Scat, corse riprese a rilento ma rischiano di fermarsi per i «Morti»

È di nuovo alta la tensione fra i dipendenti della società che rimangono creditori di ben nove mensilità

CALTANISSETTA. È di nuovo alta la tensione fra i dipendenti della Scat creditori di ben nove mensilità. Dieci giorni fa erano tornati al lavoro dopo l’astensione, convinti che il promesso contributo comunale (80mila euro) utile quantomeno a pagare uno stipendio sarebbe stato sbloccato in tempi rapidissimi. Ad oggi, però, il contributo non è stato sbloccato anche se il mandato a quanto sembra è arrivato in tesoreria. Comincia a serpeggiare il nervosismo e stamattina ci sarà un'assemblea spontanea fuori dalle sigle sindacali prima dell'avvio del normale servizio. E in quella sede verranno assunte ulteriori azioni di protesta in aggiunta a quelle che dalla metà di settembre, e per tre settimane, hanno paralizzato i collegamenti urbani con la salvaguardia di quello fra Santa Barbara e l'ospedale Sant'Elia mai interrotto. I servizi sono ripresi, ma in forma estremamente ridotti e soprattutto nella considerazione di non penalizzare ulteriormente le fasce più deboli della popolazione. Gli intervalli fra una corsa e l'altra sono stati dilatati e sono state portate a quaranta minuti quelle da venti e ad un'ora quelle di quaranta minuti. I disagi restano, ma la Scat nelle condizioni in cui si trova adesso con una situazione debitoria pesante verso banche e fornitori non sarebbe i in grado di poter ripristinare la normalità riportando a tempi più accettabili le corse. Si ricomincia a parlare di scioperi eventualità che potrà essere scongiurata dallo sblocco immediato del contributo comunale e seguire di quello regionale fermo al primo trimestre dell'anno. La Scat, in previsione dell'ormai imminente commemorazione di defunti non ha ancora preso alcuna decisione se effettuare, come avviene da oltre un decennio, il servizio di bus navetta da e per il cimitero Angeli "sfruttato" ogni anno da migliaia di nisseni. A pesare sulla decisione al di là dei problemi economici legati al raddoppio del personale in servizio, sono anche quelli connessi alla chiusura di corso Umberto. L'interdizione della strada più importante del capoluogo costringerebbe i bus ad allungare il tragitto con ulteriore aggravio dei costi per un'azienda ormai al collasso. «Una decisione in merito - ha dichiarato la presidente della cooperativa Roberta Leonardi - verrà adottata nei prossimi giorni». 

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