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Buio pesto a Pescara: adesso c'è solo la paura

I rosanero perdono anche a Pescara e restano in fondo alla classifica con un solo punto. La squadra di Gasperini pericolosa nel primo tempo con Hernandez, ma poi resta in 10 per l'espulsione di Von Bergen

PALERMO. E adesso il Palermo ha davvero paura. Con motivo, tra l'altro: mai nell'era Zamparini dopo cinque giornate i rosanero erano stati ultimi in classifica. Per ora solo virtualmente, dato che il Siena è ancora dietro, in virtù della penalizzazione di -6 con cui è partita, ma i toscani sarebbero ben sopra il Palermo in caso di partenza a zero punti.  Quattro sconfitte e un pareggio il bilanco, con Gasperini che ha raccolto zero punti da quando ha preso il posto di Sannino. E' arrivata pure la resa a Pescara, contro una squadra che aveva fin qua raccolto solo sberle. 

La crisi rosanero diventa preoccupante, anche perchè l'ennesimo ko è arrivato al termine di una gara che la squadra di Gasperini non meritava di perdere. Tante occasioni sprecate, una buona disposizione tattica anche quando, dal 35' del primo tempo in poi, è rimasta in 10, poi all'86' il destro di Weiss che ha infilato l'immobile Ujkani regalando la prima gioia a Stroppa e la seconda sconfitta consecutiva a Gasperini. Quasi la fotocopia della gara di Bergamo, lì il gol dell'Atalanta arrivò all'88', qui due minuti prima. Ne ha tanto di lavoro da fare l'ex tecnico dell'Inter, ha bisogno di tempo e di un ambiente unito, ma la classifica è impietosa e toglie serenità al gruppo e a tutto l'ambiente.

Numeri impietosi per il nuovo Palermo di Zamparini che in estate ha lasciato partire big e «senatori», che da 10 giorni è nelle mani Gasperini e che sta per aprire le porte della società a Pietro Lo Monaco, ex dg del Catania. Insomma c'è grande fermento in casa rosanero, ma è anche tempo di pensare a far punti e solo di questo prova a preoccuparsi il
successore di Sannino. Gasperini conferma l'11 del suo debutto, quello che ha perso in casa dell'Atalanta, ma che ha fatto registrare miglioramenti rispetto alla precedente gestione. Anche all'Adriatico il Palermo dà segnali di crescita. Il primo a farsi vedere, però, è Quintero, fantasista colombiano che ha dribbling e tiro, ma che ogni tanto dovrebbe alzare la testa e guardare il compagno.
 

Hernandez ha una gran voglia di riscatto e di ritrovare se stesso, le occasioni non gli mancano, anche perchè è bravo a farsi trovare pronto quando i compagni lo chiamano in causa. Gli mancano sicurezza, freddezza e anche un pò di fortuna. Al 5' segna, ma è in fuorigioco, un minuto dopo Pelizzoli gli chiude lo specchio della porta in uscita. Il Palermo c'è, ma il portiere del Pescara conferma il suo gran momento iniziato domenica con il rigore parato a Diamanti dopo l'espulsione di Perin. Dice due volte no
ancora ad Hernandez con due grandi interventi e in mezzo c'è Cosic a salvare sul tentativo di Barreto. Al 22' Hernandez segna dopo una splendida rovesciata, ma ancora una volta è in fuorigioco. Buon Palermo, Barreto e Rios a centrocampo vincono il duello con i colleghi di reparto avversari, ma il Pescara con il passar dei minuti guadagna metri, sfruttando le incursioni di Caprari che, a sinistra, mette in difficoltà Munoz.


Il Palermo sembra superiore, ma al 35' resta in 10 per l'espulsione di Von Bergen che ferma con un fallo di mani Vukusic lanciato a rete. Potrebbe essere l'episodio che cambia il match, ma nel finale di tempo il Pescara non riesce ad approfittarne e Gasperini ha il tempo di riorganizzare i suoi. Dentro Mantovani fuori Giorgi. Tanta paura e poco coraggio, Morganella chiede un rigore e ottiene un'ammonizione, Ilicic ci prova di sinistro, ma senza fortuna. Dall'altra parte e con il destro tenta Weiss che, più preciso e fortunato, infila il «7» alla sinistra di un Ujkani immobile. Il Pescara fa festa, il
Palermo esce dal campo ancora una volta a testa bassa.

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