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Crisi, 64 per cento di imprenditori del Sud è pessimista

Lo rivela lo studio Ipsos per la Confederazione nazionale degli artigiani su un campione di 240 intervistati. ll 32 per cento sostiene che “il peggio deve ancora arrivare”

PALERMO. Il 64 per cento degli imprenditori del Sud Italia è pessimista, non vede prospettive per uscire dalla crisi, e il 32 per cento sostiene che “il peggio deve ancora arrivare”. Sono alcuni dei dati contenuti nella ricerca «Mezzogiorno, imprese e sviluppo: la crisi come occasione di cambiamento», realizzata dall'Ipsos per la Confederazione nazionale degli artigiani, su un campione di 240 intervistati.
I risultati dell'indagine sono stati presentati stamattina in un convegno a a Palazzo dei Normanni, a Palermo, alla presenza del presidente e del segretario della Cna Ivan Malavasi e Sergio Silvestrini. Secondo lo studio, gli imprenditori del Mezzogiorno operano in un contesto di mercato dove sono costretti a fronteggiare problemi cronici e strutturali: come l'eccessivo carico fiscale sull'impresa e sul lavoro (80 per cento), la lentezza e la macchinosità della pubblica amministrazione, specie se comparata con quella del Nord Italia (74 per cento), l'inefficienza della politica locale (62 per cento). E problemi legati alla crisi economica come ritardi nei pagamenti da parte dei debitori privati e pubblici (57per cento), stretta creditizia e rifiuto dei finanziamenti da parte delle banche (54 per cento).
Queste difficoltà, secondo lo studio, hanno fatto maturare una presa di coscienza: la crisi economica accomuna le imprese e rappresenta necessariamente un «fondo da cui risalire», ma non sono più sufficienti estro, fantasia, inventiva, determinazione come ingredienti per risolvere i propri problemi e farcela da soli, è necessaria una visione più ampia e lungimirante che passa attraverso una programmazione/pianificazione di medio-lungo periodo”.

Gli imprenditori del Sud hanno le idee molto chiare sulla complessità dell'attuale situazione
e sulle possibili vie d'uscita", ha detto Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos, presentendo a Palermo la ricerca. "L'appesantimento burocratico e la criticità della politica locale - ha aggiunto - sono fra le principali cause di freno, ma gli imprenditori hanno saputo fare anche autocritica, sanno che le aziende del Sud soffrono di un certo individualismo
che di certo non aiuta a fare sistema. Ad ogni modo c'é la consapevolezza che i mercati spingono gli imprenditori a uscire dalla cultura del 'sapere fare' per confluire nella cultura 'del
sapere'"

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