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Scuola, ragazzi in classe il Giovedì Santo:protesta del mondo cattolico

Vacanze pasquali più corte l'anno prossimo per gli studenti. Questa la novità contenuta tra le pieghe del calendario scolastico pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione. Per l'associazione professionale cattolica di insegnanti si tratta di un gravissimo errore altamente diseducativo

PALERMO. Rivoluzione per gli studenti quest'anno in Sicilia: sparisce la vacanza del Giovedì Santo e il mondo cattolico insorge. La novità è contenuta tra le pieghe del calendario scolastico pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione a fine giugno, che stabilisce con esattezza tutti i giorni di sospensione obbligatoria delle lezioni e garantisce i 200 giorni di attività didattica prevista per legge. Scorrendo il calendario, si scopre che le vacanze pasquali andranno dal 29 marzo al 2 aprile 2013, una decisione che «non tiene minimamente conto di una dimensione rilevante della nostra cultura e della nostra tradizione, ma principalmente calpesta il senso e la sensibilità religiosa dei siciliani» attacca l'Uciim Sicilia, l'associazione professionale cattolica di insegnanti, dirigenti e formatori. «Infatti la Santa Pasqua, momento di rinascita - sottolinea la presidenza regionale Uciim - è una delle dimensioni fondanti del nostro spirito religioso che coinvolge con crescente devozione i giovani. Pertanto, non stabilire come giorno di sospensione delle lezioni il Giovedì Santo è un gravissimo errore altamente diseducativo, che va subito corretto rimodulando opportunamente il calendario scolastico. In tal modo sarà consentito agli alunni, ai genitori, ai docenti, al personale Ata e ai dirigenti, assieme alle loro famiglie, di poter celebrare e onorare il Giovedì Santo partecipando alle funzioni religiose con libertà e spirito cristiano».
Com'è noto il giovedì prima di Pasqua, in tutte le diocesi viene celebrata la Messa Crismale, mentre nel pomeriggio si celebra la messa in Coena Domini (in memoria dell'Ultima cena di Gesù) e la lavanda dei piedi, ma in molti paesi è il giorno dell'avvio delle rappresentazioni sacre. Per ricordare il valore tradizionale e culturale di questo giorno, interviene anche il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Michele Pennisi, delegato della Conferenza episcopale siciliana per l'Educazione, la scuola e l'università. «In molte diocesi il Giovedì Santo si svolgono incontri con i giovani cresimandi - sottolinea - e poi questo è un giorno tradizionalmente legato al culto e alle manifestazioni religiose popolari. Una decisione del genere è l'esempio della progressiva scristianizzazione della nostra società».
Ma dalla Regione replicano che l'autonomia scolastica consente ai singoli dirigenti di assegnare alcuni giorni di vacanza secondo le proprie esigenze. «Abbiamo concordato questo calendario coi sindacati per assicurare i 200 giorni di scuola necessari, anche tenendo conto delle due tornate elettorali che ci saranno - spiega Anna Buttafuoco, dirigente del servizio Istruzione di ogni ordine e grado statale della Regione -. Ma i presidi sono liberi di potere dare il Giovedì Santo come vacanza».

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