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La Regione vende 68 immobili: il dieci per cento del patrimonio

Il valore è di oltre 200 milioni. Armao: "Con le risorse che arriveranno dal piano di dismissioni di certo non intendiamo pagare stipendi ma realizzare investimenti che possono rilanciare l'economia e abbattere l'indebitamento"

PALERMO. La Regione vende i suoi palazzi. Si tratta di un'operazione con la quale mira a recuperare circa 224 milioni di euro attraverso la dismissione di 68 edifici, tra beni di proprietà regionale o di enti e aziende ad essa collegati. L'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, ha presentato il primo step dell'operazione che riguarda solo 30 immobili, dai quali spera di recuperare 116 milioni. L'Amministrazione, a giorni, pubblicherà l'avviso sulla Gazzetta. L'obiettivo è fare cassa e cercare di ridurre l'indebitamento. L'assessore Armao ha spiegato, infatti, che «le risorse che arriveranno dal piano di dismissione di certo non serviranno a pagare stipendi, ma a realizzare investimenti che possono rilanciare l'economia e abbattere l'indebitamento. Si tratta di poco meno del 10 per cento del complesso dei beni, ma è un passaggio significativo, poiché non solo pone la Ragione tra le prime che stanno procedendo nel senso auspicato anche a livello nazionale dalla Corte dei conti, ma anche perchè ciò avviene direttamente, senza intermediari utilizzando procedure ad evidenza pubblica».


Il programma di dismissioni è il frutto dell'attività della Spi, la società che ha curato il censimento informatico degli immobili e degli uffici della Ragioneria generale, che ha curato le verifiche catastali, la predisposizione delle schede descrittive e fotografiche e prodotto un elenco dettagliato degli edifici.  L'avviso, rispetto ai bandi precedenti, dà la possibilità alla Regione di acquisire in tempi brevi le offerte e gli intendimenti all'acquisto e quindi di conoscere il mercato e nello specifico quali sono gli immobili per i quali c'è l'interesse. L'elenco contiene immobili che non possono essere destinati a fini istituzionali (come uffici o depositi), alcuni tuttora inutilizzati ed altri in uso da enti pubblici o privati per attività sportive, didattiche, sociali e commerciali. Le strutture si prestano bene, per le loro caratteristiche di valore strutturale e di posizione nel territorio, anche a progetti di valorizzazione di tipo culturale o sociale con sbocchi occupazionali, che l'acquirente andrebbe a realizzare. Tutti gli immobili saranno venduti a corpo e non a misura, nei lotti indicati, da aggiudicarsi separatamente.


Soddisfatto Armao: «Grazie alla modifica di una norma regionale del 2004 che attribuiva alla società pubblico-privata costituita dalla Regione (Sicilia patrimonio immobiliare) l'esclusiva in tal senso, la Regione può adesso operare direttamente sul mercato immobiliare».
Le domande dovranno essere indirizzate all'assessorato regionale dell'Economia, dipartimento del Bilancio e del Tesoro - Ragioneria generale, via Notarbartolo n.17 - Palermo e dovranno pervenire all'Ufficio protocollo, entro le 13 del 12 ottobre.

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