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Cani guida per non vedenti Addestrati a Messina e affidati

Nella città dello Stretto un centro specializzato, creato e finanziato dalla Regione. Il presidente: ogni anno ne assegniamo una ventina in tutta Italia

PALERMO. Il cane guida, un vero e proprio compagno di libertà. Non solo è il più fedele amico dell'uomo, ma in alcuni casi diventa l'inseparabile compagno per l'autonomia e l'inserimento socio-lavorativo delle persone non vedenti o ipovedenti. Salire e scendere dai mezzi pubblici, andare al lavoro, fare la spesa oppure una passeggiata. Sono solo alcune delle attività che una persona cieca può fare in autonomia grazie al suo cane guida. Tre le razze che vengono addestrate a diventare dei veri e propri accompagnatori: il pastore tedesco, il labrador retriever e il golden retriever. A determinare la scelta nessuna componente genetica, ma semplicemente l'indole e il temperamento mite ed affettuoso che le contraddistingue.
E a Pietro che ha chiesto maggiori informazioni su questi animali, in un commento pubblicato su www.gds.it martedì scorso, risponde Giuseppe Terranova, presidente del Centro Regionale Hellen Keller dell'Unione Italiana Ciechi, scuola di cani guida di Messina, creata e finanziata dalla Regione e a servizio gratuito di non vedenti ed ipovedenti: «Si tratta di cani molto docili, nei quali è necessario suscitare un vero e proprio senso di responsabilità nei confronti dei loro padroni e per fare questo serve un percorso preciso e mirato di formazione ed educazione, tanto dei cani quanto dei futuri padroni. Dunque la loro selezione deve essere attenta».
Per i cuccioli scelti e destinati a diventare delle guide responsabili ed affidabili, il ciclo di addestramento inizia già dal primo anno di età e di solito va avanti per circa sei mesi, durante i quali vengono affidati a degli istruttori specializzati. Sin da cuccioli, vengono abituati a frequentare bar, luoghi pubblici, bus ed altri mezzi di trasporto pubblico. Ma soprattutto, imparano a fare tutto questo con una competenza in più: conducendo e guidando chi li tiene al guinzaglio. «Il cane - aggiunge Giuseppe Terranova - è sottoposto a due, e a volte anche a quattro, ore di lezione con l'educatore, almeno sino a quando è ben desta la sua attenzione. Non bisogna infatti dimenticare che non è una macchina e non si può stressarlo troppo». E proprio perché il cane conserva comunque i suoi ritmi, le sue abitudini ed il suo carattere, una seppur breve formazione deve essere destinata anche al futuro padroncino. In fondo, cane e padrone devono piacersi ed entrare in sintonia. «Anche il non vedente a cui il cane è affidato deve sapere gestire il rapporto. Di solito bastano circa due settimane per capire se si crea fiducia tra loro». Nonostante il servizio di cani guida sia gratuito per i non vedenti, gestirlo ha comunque dei costi per l’ente che li alleva. «Se non riusciamo ad avere cuccioli dagli accoppiamenti dei nostri cani - spiega Terranova - acquistarli da allevatori privati costa tra i 1000-1500 euro. E poi c'è la cura del cane, che deve essere mantenuto pulito e in ottima salute. Mediamente consegniamo dai 15 ai 20 cani guida l'anno in tutta Italia, di cui due terzi in Sicilia».

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