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Regione, Formazione: Roma chiede il ritorno di Albert

Il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, ha scritto a Raffaele Lombardo, chiedendo di far tornare sui suoi passi il dirigente molto stimato al ministero anche per la realizzazione del piano da 450 milioni per i giovani

PALERMO. Il dirigente regionale della Formazione, Ludovico Albert, potrebbe ritirare le dimissioni e restare alla guida di uno dei settori strategici dell’amministrazione. Una scelta ricca di retroscena: da una parte l’assessore Accursio Gallo ha elogiato pubblicamente il superburocrate chiedendogli un gesto di responsabilità, dall’altra ci sarebbe persino una lettera del ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, che avrebbe scritto a Raffaele Lombardo chiedendogli garanzie sulla permanenza di Albert.
Giunto in Sicilia nel febbraio 2011, su indicazione dell’assessore Mario Centorrino e in accordo con l’esponente del Pd, Francantonio Genovese, Albert aveva presentato la lettera di dimissioni il 10 agosto scorso. Una decisione che aveva messo in allarme gli ottomila dipendenti del settore e i sindacati, per il rischio di possibili ripercussioni sull’avvio dei corsi. La giunta aveva ipotizzato allora la possibilità di affidare l’incarico ad interim alla dirigente del Lavoro, Anna Rosa Corsello. Poi, però, la lettera di Barca ha richiamato Lombardo agli impegni presi a Roma durante uno degli incontri sul rischio default della Sicilia: uno di questi riguarda la nomina del dirigente alle Attività
produttive, prontamente arrivata martedì scorso in giunta con la scelta di Francesco Nicosia. L’altra «garanzia» chiesta è relativa invece alla permanenza di Albert, stimato al ministero tanto da realizzare assieme il piano per i giovani da 450 milioni di euro.
Intanto, nei giorni scorsi a Catania l’assessore Gallo e Albert hanno partecipato a un convegno sulla formazione e lo stesso esponente dell’esecutivo ha elogiato il dirigente chiedendogli di restare alla guida del dipartimento come gesto di responsabilità. Un invito apprezzato dal superburocrate piemontese che tra oggi e domani potrebbe revocare le dimissioni.

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