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Raciti, Speziale ricorre in Cassazione: udienza il 22 marzo

CATANIA. "Manca la prova dell'impatto" del sottolavello con l'ispettore di polizia e non c'é "alcun testimone" e la ricostruzione più plausibile è quella del "fuoco amico". Così l'avvocato Giuseppe Lipera nel ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d'appello per i minorenni che il 21 dicembre del 2011, ha condannato Antonino Speziale a otto anni di reclusione per l'omicidio preterintenzionale di Filippo Raciti, morto, il 2 febbraio del 2007, durante gli scontri nel derby di calcio Catania-Palermo. L'udienza si terrà il 22 marzo del 2013 davanti la quinta sezione penale dalla Cassazione. Il legale chiede che la sentenza "venga annullata senza rinvio" o che l'imputato sia "assolto perché il fatto non sussiste o in subordine per non averlo commesso". "La difesa - annuncia Lipera - proporrà ancora una volta la tesi che risulta dagli atti e cioé che l'ispettore Raciti fu investito involontariamente con il Discovery della polizia mentre che erano in corso i tafferugli e stava facendo retromarcia". Infine il penalista pone un quesito tecnico sul reato: poiché, sostiene, manca la volontà di uccidere, il capo d'accusa dovrebbe essere di omicidio colposo e non preterintenzionale. Per questo, in subordine, chiede un rinvio a un altra Corte per la riqualificazione del reato.

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