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“Cresta su conti”, bancario infedele licenziato

L’impiegato avrebbe aumentato il limite della propria carta di credito, non aveva valorizzato gli introiti alla chiusura di cassa, contabilizzando arbitrariamente delle somme che poi avrebbe prelevato dal cassetto

CALTANISSETTA. Il bancario infedele può esser licenziato per giusta causa. Lo ha sancito una sentenza della Corte d'appello di Caltanissetta, diffusa oggi dal Sole24ore, che ha ritenuto legittima la sanzione disciplinare decisa dall'istituto di credito contro l'impiegato scoperto a fare la cresta: aveva aumentato il limite della propria carta di credito, non aveva valorizzato gli introiti alla chiusura di cassa, contabilizzando arbitrariamente delle somme che poi avrebbe prelevato dal cassetto. Condannato anche in primo grado, l'uomo aveva fatto ricorso contestando la sanzione disciplinare subita dato che era stato comunque sottoposto a verifiche periodiche da cui non era emersa alcuna anomalia.

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