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La tradizione dentro un bicchiere Tutti pazzi per le bibite made in Sicily

Acqua con «zammù», amarena, orzata e menta con ghiaccio: turisti affascinati dalle bibite di una volta acquistate nei chioschetti e nei bar

PALERMO. Ai turisti piacciono le bevande «made in Sicily». Quelle di una volta, che ricordano le preparazioni delle nonne, dal sapore genuino e dissetante allo stesso tempo. Ma anche gli stessi isolani puntano alla riscoperta della tradizione. Ed ecco che tornano sul bancone di chioschetti e bar, soprattutto di quelli nel cuore del centro storico, bibite quasi retrò, come l’acqua insaporita con poche gocce di «zammù» (anice), una delle più antiche di Palermo che risale, addirittura, al periodo della dominazione araba quando l’«acquavitaro», con un’anfora piena d’acqua, una bottiglietta d’anice e qualche bicchiere, girava per le strade «abbanniando». Tornano in voga anche l’amarena, l’orzata e la menta. Tutte, rigorosamente raffreddate dai cubetti di ghiaccio.
«Sono gusti semplici che evocano i tempi passati – spiega Rosario Alario, proprietario della storica bottega a due passi dalla Cattedrale del capoluogo – e sono richiesti non soltanto dai cittadini ma anche dai visitatori. Tra questi, il latte di mandorla e le granite, tipiche dell’Isola: le più gettonate, quella al limone in primis, e poi menta, mandorla, anguria, gelsi e anice». «A soddisfare tutti i palati anche il cremino di caffè – aggiunge Giovanni Talluto, barman del Rosanero – che piace sia agli adulti che ai bambini».
Sono sempre più rari, invece, i venditori di «grattatella». Quelli che rimangono si contano sulle dita di una mano e si spostano tra le borgate marinare e il centro città con la loro bancarella tutta colorata: prendono il ghiaccio da una grossa lastra con un particolare utensile di acciaio dentato e lo condiscono con succhi di frutta fresca e sciroppi. E se nei piccoli chioschi i prodotti tipici hanno la meglio sui superalcolici, nei locali più trendy della movida, vincono i drink colorati, meglio se frozen. «I più richiesti dell’estate – racconta Riccardo Rubino, barman de l’Ombelico del mondo a Mondello – sono i classici come la “Pinacolada”, con sciroppo di cocco, succo d’ananas e granatina e il “Mojto”, con rum, zucchero di canna, menta pestata e acqua tonica. Tra le novità, l’”Italian ice tea”, a base di succo di limone, zucchero di canna liquido, Amaretto di Saronno, voska liscia e rum bianco». Sulla cresta dell'onda, poi, l'intramontabile «Spritz», preparato con Aperol, prosecco e acqua tonica e variazioni come il «Negroni sbagliato», con Martini Rosso, Campari bitter e vodka liscia. Ma ci sono anche le invenzioni sperimentate direttamente al bancone del bar, con l'inseparabile shaker, che spesso diventano i trend della bella stagione, come la «Pinacolada japanese style», arricchita con il Midori, un liquore giapponese al melone, preferita soprattutto dalle donne, dato il gusto fruttato e la gradazione più leggera. I prezzi? Si va dai 6 euro per gli analcolici agli 8 per i cocktail alcolici.

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